22 Novembre 2024 18:50
Sciopero dei mezzi oggi 9 ottobre 2023. L’Usb ha proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore per il settore del trasporto pubblico locale.
Lo sciopero interesserà le principali città italiane, da Milano a Napoli, da Roma a Torino.
I lavoratori chiedono salari e condizioni di lavoro dignitosi, il superamento degli appalti e subappalti e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
Per oggi sono previste fasce di garanzia per i servizi essenziali, ma i disagi per pendolari e cittadini sono comunque da mettere in conto.
Per maggiori informazioni, è possibile consultare i siti web delle aziende di trasporto locali.
l’Usb ha deciso di rinviare lo sciopero al 10 ottobre e confermarlo di 24 ore, dalle 8:30 alle 17:00 e dalle ore 20:00 fino a fine servizio.
“Una giornata di mobilitazione che vede gli autoferrotranvieri scendere nelle piazze e manifestare il loro dissenso”.
A Roma il presidio si svolgerà alle ore 11 sotto il Ministero dei Trasporti;
a Venezia, Mestre, presidio dal cavalcavia Vempa “dove hanno trovato la morte ventuno cittadini e il conducente Alberto Rizzotto nell’assurdo incidente di martedì sera”.
Orari e fasce di garanzia
Di seguito tutte le informazioni, con orari e fasce di garanzia, dello sciopero nelle principali città.
Torino: servizio urbano – suburbano – metropolitana e centri di servizi al cliente, dalle ore 09:01 alle ore 11:59 e dalle 15:01 a fine servizio; servizio extraurbano e servizio ferroviario sfmA – Venaria-Aeroporto-Ceres dalle ore 08:01 alle ore 13:59 e dalle 15:01 a fine servizio; servizio Ferroviario sfm1-Rivarolo-Chieri dalle ore 00:01 alle ore 05:59; dalle 09:01 alle 17:59 e dalle 21:01 a fine servizio.
Novara: Ferrovienord spa ramo Milano e ramo Iseo: circolazione Treni dalle 09:01 alle 17:59 e dalle 21:01 a fine servizio.
Milano: dalle 08.31 alle 12.29 e dalle ore 15.31 a fine servizio.
Cagliari: dalle 00:01 alle ore 07:29 – dalle 09:31 alle ore 12:44 – dalle 14:46 alle ore 18:29 e dalle 20:31 a fine servizio.
Venezia: dalle ore 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 12:00 alle 15:00.
Vicenza: dalle 08:30 alle 11:59 e dalle 15:00 a fine servizio.
Trieste: dalle ore 09:01 alle 12:59 e dalle 16:01 a fine servizio.
Gorizia: dalle 09:01 alle 11:59 e dalle 15:01 a fine servizio.
Bologna e Ferrara: movimento e biglietterie dalle 08:30 alle 16:30 e dalle 19:30 fino a fine servizio;
servizio scolastico dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 14:00 a fine servizio.
Modena: servizio urbano dalle ore 08.31 alle ore 11.59; dalle 16.01 a fine servizio; servizio extra urbano da inizio servizio alle 05.59 e dalle 08.31 alle 12.29 dalle 16.01 a fine servizio.
Reggio Emilia: servizio urbano ed extraurbano dalle ore 09.00 alle 13.00; dalle 15.30 a fine servizio.
Piacenza: servizio urbano dalle ore 10.00 alle ore 12.00; dalle 15.00 a fine servizio; servizio extraurbano dalle 08.30 alle 12.00 e dalle 15.00 a fine servizio.
Regione Toscana: dalle ore 08:15 alle ore 12:29 e dalle 14:30 a fine servizio.
Marche: dalle ore 08:30 alle ore 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio.
Umbria: Servizi ferroviari: dalle 08:46 alle 11:44 e dalle 14:46 a fine servizio; Perugia/Spoleto servizio su gomma dalle 00:01 alle 05:59 – dalle 09:01 alle 11:59 e dalle 15:01 a fine servizio.
Terni: dalle 09:31 alle 12:29 e dalle 15:31 a fine servizio.
Regione Lazio: servizio notturno di superficie con turni a cavallo della mezzanotte, intero turno; servizio diurno dalle ore 08:30 alle ore 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio.
Campania: ANM: dalle ore 05,30 alle 08,30 e dalle 17,00 alle 20,00 (ultima partenza utile 30 minuti prima); SIPPIC Funicolare, gli altri sul sito di AdnKronos
Basilicata: dalle 08:31 alle 12:29 e dalle 15:31 a fine servizio.
Puglia: dalle 08:31 alle 12:29 e dalle 15:31 a fine servizio.
Regione Calabria: dalle ore 08:01 alle 17:59 e dalle 21:00 a fine servizio; nella società di trasporto extraurbano SAJ – S.r.l saranno garantiti i servizi minimi dalle 06:00 alle ore 09:00 e dalle ore 13:00 alle ore 16:00.
I bacini di utenza di Cosenza – Brescia – Genova e Trentino Alto Adige sono esclusi dallo sciopero
per effetto della rarefazione oggettiva imposta dalle normative vigenti che limitano l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali.