Smog, ammalato porta in tribunale Regione e comune di Milano

Smog, ammalato di bronchite acuta, il Tribunale passa la palla al Tar della Lombardia.

Spostamento di responsabilità e decisione chiesta dal anche dal sostituto pg Corrado Mistri.(ANSA)

La precisazione della Cassazione ” una pretesa che si basa sulla tutela di un diritto fondamentale –

quello, appunto, alla salute – che, non tollerando compressioni neppure da parte dei pubblici poteri,

mantiene sempre la sua natura di diritto soggettivo, non degradabile ad interesse legittimo, con conseguente devoluzione della causa alla giurisdizione del giudice ordinario”.

Nel suo ricorso l’uomo, difeso dall’avvocato Giampiero Amorelli, aveva fatto notare, tra le altre cose, “che le

sue condizioni di salute miglioravano nel corso della fine settimana, tempo che solitamente egli trascorreva

al mare” e che “aveva ad un certo punto deciso di lasciare la città di Milano e di trasferirsi a Genova”. (ANSA)

le possibili conseguenze sono note e si possono dividere in due tipologie:

  • Effetti acuti: improvvisa tosse e starnuti, a causa di esposizioni giornaliere, spesso dopo pochi giorni, bronchiti acute, crisi asmatiche, ma anche infezioni batteriche che precedono polmoniti.
  • Effetti cronici: si manifestano dopo esposizioni continuative e prolungate nel tempo, comportando una minore capacità respiratoria, asma bronchiale e, nel peggiore dei casi, malattie cardiovascolari, tumori e ictus.
Altri problemi nelle grandi città, ad esempio Torino:

Nel 2023, infatti, nel mese di gennaio in città si è superato il limite dei 50 microgrammi – limite massimo consentito per metro cubo d’aria – per ben 12 volte, mentre nelle prime 3 settimane di febbraio gli sforamenti sono stati 14.

Situazioni limite difficili da controlli se non con un piano internazionale e investimenti enormi, per limitare le emissioni inquinanti del riscaldamento oltre alla mobilità.

la  Commissione Ue spinge per  arrivare all’inquinamento zero al più tardi nel 2050, ma è chiaro che la strada è in salute, come per la norma sulle auto elettriche.

Occorre stare coi piedi per terra: il cambiamento climatico impone soluzioni rapide ma senza risposte e accordi internazionali seri, rischiamo molto sotto il profilo economico ed ambientale.

Condividi sui social