22 Novembre 2024 20:13
Immobili abusivi, un problema scottante per la politica nostrana: urgente agire.
Lega Ambiente chiede che le demolizioni degli immobili abusivi nelle aree di elevata valenza paesaggistica, come la fascia costiera, debbano essere eseguite con priorità assoluta rispetto a quelle degli immobili ricadenti all’interno dei centri abitati o in aree degradate o, comunque, meno appetibili sotto il profilo della godibilità paesaggistica e della commerciabilità.
Lo stesso appello arriva da Gioacchino Cucina ( Presidente di casa Italia associazione di merito nazionale in difesa e tutela per la casa ?sotto il profilo delle violazione vedi legge140/ 2004 sui rinnovo dei P.RG fondatore di rinascita di Palermo ?civile destra indipendente, esperto in cooperative politiche Sociali) e sulla stessa lunghezza d’onda l’Avv. Bruno Molinaro che vediamo nella foto
I numeri delle demolizioni
In Campania, a detta dei volontari dell’associazione, le demolizioni lungo il litorale negli ultimi 15 anni non arrivano neanche al 2%.
Peggio fanno solo il Molise (fermo a zero) e le Marche (dove si sfiora l’1%) ma con dati quantitativi molto diversi: la Campania guida, infatti, la classifica delle regioni per numero di ordinanze emesse, sia nei comuni costieri che nei comuni dell’entroterra, ma ha demolito solo il 3%. Se si prendono in considerazione solo gli abusi realizzati lungo la costa si contano ben 11.092 ordinanze emesse e solo 220 riferite a quelle eseguite.
Ricordiamo le omissioni generalizzate e gli interrogativi in ordine alla mancata inversione di rotta. Le critiche al DDL Falanga e l’ambiguo silenzio sul decreto Riello, sulla circolare Maddalena e sul protocollo Siracusa.
Come procedere?
L’equità che deve accompagnare qualsiasi trattamento sanzionatorio, un conto sono le speculazioni edilizie di gruppi commerciali/costruttori edili, altro è l’intervento del singolo con piccole opere.
Un esempio di quanto affermato in precedenza, tanto per non fare solo esercizio di principio, uno dei casi seguiti dall’Avv. Molinaro, citato pure da Nuovola.Tv:
Il caso a Casal di Principe seguito dall’Avv. Molinaro
“l’unica abitazione dell’istante, la quale ha fondato motivo di rivendicare il proprio diritto alla inviolabilità del domicilio per sé e per il proprio nucleo familiare, e tanto soprattutto alla luce del fatto che l’ordinamento interno non assicura alcun preventivo esame giudiziale della complessiva proporzionalità della sanzione da applicare, oltremodo invasiva e perciò gravemente lesiva, tenuto conto, altresì, sia delle precarie condizioni economiche in cui versa l’istante medesima“.
Nel futuro occorrerà scoraggiare eventuali ulteriori illegalità dando messaggi concreti con gli abbattimenti (Corte EDU, 04/08/2020, Kaminskas c. Lituania, ma anche l’opinione parzialmente dissenziente del Giudice Vehabovid allegata a Corte EDU, 21/04/2016, Ivanova e Cherkezov c. Bulgaria).
Nello stesso tempo trovare una soluzione alle proprie esigenze abitative, e qui attendiamo risposte precise e concrete degli amministratori locali in concomitanza con leggi ad hoc che regolarizzino l’esistente.