Capotreno donna. In un recente episodio avvenuto alla stazione ferroviaria di Reggio Calabria-Pentimele, una capotreno ha subito atti oltraggiosi da parte di un passeggero italiano, dopo avergli chiesto di mostrare il suo biglietto ferroviario.

Capotreno donna, dove è accaduto? Il fatto è avvenuto all’interno della stazione ferroviaria di Reggio Calabria-Pentimele

L’aggressore, un uomo di 43 anni con precedenti per violenza di genere, si è poi dato alla fuga, spingendo la donna a cercare l’aiuto della Polizia Ferroviaria.

Grazie alla pronta reazione della vittima, che ha fornito una descrizione dettagliata del suo aggressore, il personale della Polizia Ferroviaria ha avviato immediatamente le ricerche.

Non è passato molto tempo prima che l’uomo fosse rintracciato.

Durante la perquisizione personale, è emerso che nascondeva sotto il giubbotto un bastone di legno lungo circa 50 cm, motivo per cui è stato denunciato non solo per oltraggio a pubblico ufficiale ma anche per il porto abusivo di strumenti atti ad offendere.

Questo caso mette in luce l’efficienza e la sinergia tra le varie unità della Polizia Ferroviaria, la cui rapida azione investigativa ha portato al positivo esito della vicenda

La tempestiva segnalazione della capotreno e la capacità operativa del personale hanno giocato un ruolo chiave nell’individuazione e nella denuncia dell’aggressore.

La stazione ferroviaria di Reggio Calabria-Pentimele è stata teatro di questo spiacevole evento che ha riacceso i riflettori sulla sicurezza nei luoghi pubblici e sull’importanza di garantire un ambiente sicuro per il personale ferroviario e i passeggeri.

La collaborazione tra la vittima e le forze dell’ordine è stata essenziale per affrontare efficacemente la situazione.

La denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale e porto abusivo di strumenti atti ad offendere pone l’accento sulla necessità di una vigilanza costante e di misure preventive contro la violenza, soprattutto quella di genere, che purtroppo continua a manifestarsi anche in contesti quotidiani come i viaggi in treno.

Art. 341-bis (Oltraggio a pubblico ufficiale). Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di piu’ persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni e’ punito con la reclusione ((da sei mesi a tre anni)).
Dispositivo dell’art. 336 Codice Penale. Chiunque usa violenza o minaccia(1) a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell’ufficio o del servizio [328], è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni [339] …

La situazione giudiziaria dell’uomo sarà definita solo dopo l’emissione della sentenza definitiva, ma questo episodio serve da monito sulla serietà con cui vengono trattati gli atti di violenza e l’importanza di un intervento rapido e deciso da parte delle autorità competenti.

È fondamentale continuare a lavorare per rendere i trasporti pubblici e i luoghi di lavoro ambienti più sicuri per tutti, contrastando ogni forma di violenza e garantendo supporto e protezione alle vittime.

 La posizione dell’indagato sarà definita solo con l’emissione di sentenza definitiva, in ossequio al principio costituzionale di non colpevolezza.

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