DIA. Antimafia, operazione nelle  province di Reggio Calabria, Pavia, Udine, Terni e Catanzaro

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DIA. Le accuse di Bombardieri

Le accuse sono di aver fatto parte , di un’ articolata associazione per delinquere di tipo mafioso

Le cui finalità sono:

 produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanza stupefacente, detenzione di armi e munizioni, danneggiamento, estorsione pluriaggravata, traffico e spaccio di banconote false.

DIA. Operazioni complementari alla presente

“New Generation” e “Riscatto II”, condotte dai militari del Gruppo Carabinieri di Locri, finalizzate alla disarticolazione della giovani leve della cosca “CORDÌ” 

La cosca operante principalmente nel territorio di Locri.

Cosa Cordì: rilevazione giudiziaria delle richieste estorsive avanzate da esponenti della locale consorteria nei confronti di imprenditori della “Locride”.

I gravi indizi di colpevolezza

gravi indizi di reità nei confronti degli odierni indagati e, sulla base anche dell’ipotesi d’accusa accolta dal GIP, di accertare l’esistenza:

del vincolo associativo tra le “nuove leve” della consorteria “CORDÌ”, desumibile dall’analisi delle attività delittuose da questi poste in essere:

(danneggiamenti, minacce ed estorsioni) al fine di assicurare il controllo del territorio e di scalare le gerarchie interne del sodalizio;

di un’associazione dedita alla detenzione e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana principale e più remunerativa attività illecita svolta dalla cosca;

Altri dettagli importanti sottolineati nell’inchiesta:

il protrarsi dell’attività estorsiva sul territorio svolta da alcuni affiliati nei confronti di noti imprenditori locali, ha portato a segnalare alle Istituzioni le condotte delittuose patite.

 E l’elevatissimo numero dei reati fine commessi nel periodo di monitoraggio tecnico.

E dall’escalation in termini di progressiva gravità, dall’ambito associativo in cui gli stessi sono stati commessi

 

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