21 Novembre 2024 21:13
La storia. Vizi formali, cavilli burocratici
Il giornale brasiliano Veja parla di “necessità di consultare la giustizia di San Paolo in merito al “rilascio anticipato” dell’obiettivo di estradizione, come determinato dal Legge sulla migrazione.”
Il ragionamento dei brasiliani sembrerebbe seguire la logica giuridica locale per cui non si può estradare una persona se è già perseguita in Brasile per reati riconosciuti.
Rocco Morabito si era già mosso in precedenza con un ricorso per evitare l’estradizione
Oggi invece
Rocco MORABITO è atterrato all’aeroporto di Roma – Ciampino nella mattinata del 6 luglio 2022
estradato dal Brasile, dove era stato arrestato il 25 maggio 2021 dalla polizia federale brasiliana
L’operazione congiunta con i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria
supportati dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘ndrangheta) e dalle agenzie statunitensi DEA e FBI.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Dr. Giovanni BOMBARDIERI.
Il MORABITO – tratto in arresto in forza di un provvedimento restrittivo della Procura Generale di Reggio Calabria diretta dal Dr. Gerardo DOMINIJANNI –
deve scontare una pena definitiva a 30 anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti.
L’interessato, considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale
Era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno.
MORABITO, legato da vincoli di parentela con il noto esponente di vertice della ‘ndrangheta MORABITO Giuseppe Tiradritto, è stato al centro di una complessa vicenda investigativa:
arrestato in Uruguay nel settembre 2017 dal ROS dopo 23 anni di latitanza, il 24 giugno 2019 era riuscito ad evadere da un penitenziario di Montevideo, quando era in attesa di estradizione verso l’Italia. Da quel momento se ne erano perse le tracce.