Le mafie del 2000, non è perchè non uccidono che non esistono

La mafia non è, come molti pensano, solo Totò Riina, Matteo Messina Denaro o Ultimo. Questa è mitologia. La mafia è qualcosa di molto più complesso, e per questo motivo pochi la conoscono davvero.

“La mafia fa schifo” è un bello slogan, ma non basta. Molti credono che il fenomeno non esista più perché le organizzazioni hanno smesso, per ora, di uccidere uomini pubblici.

Invece questa è una precisa strategia, e oggi è vincente. Le mafie degli anni duemila si nascondono nell’ombra ma sono più potenti di prima. Senza cedere al complottismo becero che vede mafiosi ovunque, non dico che gli slogan non servano, ma non bastano.

Quello che serve è che la politica, come dicono i Saviano, i Cafiero de Raho, i Gratteri e molti atri, compreso chi scrive, si rimbocchi le maniche e affronti il problema in modo globale e olistico, colpendolo da varie direzioni.

Ma ciò non avverrà se non è la collettività che si ribella, perché la politica-spazzatura che abbiamo in questo Paese muove il culo solo quando c’è da portare a casa il mezzo punto in più del sondaggino settimanale del talk show di turno.

E’ la gente, perciò, che deve dare la sveglia alla politica, e finché resteremo abbarbicati alla mitologia di Totò ‘u Curto, crederemo che il fenomeno mafioso sia diventato irrilevante e lo relegheremo nel dimenticatoio, come sta accadendo: è esattamente ciò che vogliono le organizzazioni.

Ho scritto questo breve saggio con il preciso intento di spiegare in modo chiaro e completo cos’è la mafia. Nel libro ognuno potrà trovare risposte ai propri dubbi e, soprattutto, scoprirà mondi che neanche immagina.

Lo presentiamo a Torino lunedì 27 giugno al centro commerciale Binaria di via Sestriere 34 alle 18,30, con il patrocinio di “Libera contro le mafie”, LUISS e “Lavialibera”.

Chi vivrà vedrà. Besos, PS

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