22 Novembre 2024 00:51
Luigi Bonaventura, uno dei pentiti più conosciuti e non solo in Italia. Un uomo che ha preso le distanze dalla “famiglia” che dominava sul territorio.
La sua scelta coraggiosa è servita molto allo Stato, che come avviene in tanti casi, “utilizza” il lavoro di pochi e poi se dimentica.
La “dimenticanza” e un silenzio che stride con le tante dichiarazioni politiche a cui spesso non viene dato seguito.
Il perchè è inquietante:
paura di mettersi contro certi gruppi che hanno un peso politico ed economico non da poco, tanto da dominare con gli investimenti.
Investimenti “sporchi” che inquinano, e non si parla solo del territorio ( tumori e malattie in zone che dovrebbero essere sane) ma anche interi settori:
traffico di rifiuti verso Albania, Africa, Cina ecc., e droga a tonnellate che influenza la vita economica del Paese e porti ( Gioia Tauro) nonchè aeroporti ( Fiumicino e Malpensa ad esempio).
Nella nostra società, purtroppo, le analisi le fanno solo gli addetti ai lavori e ai cittadini arrivano le operazioni quotidiane dei Carabinieri in primis, frutto della collaborazione di pochi che vengono additati come pentiti e/o collaboratori.
Persone che rischiano giornalmente la loro vita assieme a quelle dei famigliari e parenti.
Situazioni pesanti che pesano per la loro gestione insufficientemente efficace:
Ci sono persone come Bonaventura che vorrebbero avere opportunità di lavoro, oltre ai documenti per una nuova vita serena come per persone “normali”.
L’inefficienza dello Stato, spinge Bonaventura a mettersi sulle sue spalle insieme a pochissimi della sua associazione ad analizzare quanto accade e spingere ad “aggiustamenti” giuridici.
Un impegno tanto visibile anche su TiKTok che insiste:
“Non abbiate paura. Denunciamo”.
Argomenti pesanti, difficili, pericolosi e che spaventano la politica, che non è piena di eroi, e che almeno quella parte sana, dovrebbe ascoltare e farsene carico.
Inutile piangere gli eroi, dopo la morte, occorre tenere in seria considerazione chi può intervenire nella lotta alla Mafia assieme agli inquirenti e alle forze dell’Ordine.
L’analisi dei numeri economici legati alla mafia e alla ‘Ndrangheta è complessa e spesso basata su stime, dati ufficiali e rapporti delle forze dell’ordine. Tuttavia, è importante sottolineare che le organizzazioni criminali sono notoriamente riservate e opache nelle loro attività finanziarie. Di seguito sono riportati alcuni dati e stime che possono darvi un’idea generale, ma si tratta di cifre approssimative e soggette a cambiamenti nel tempo.
Mafia:
- Ricavi illegali: Si stima che la mafia italiana abbia ricavi illegali che vanno dai 20 ai 30 miliardi di euro all’anno. Questi ricavi derivano principalmente da estorsioni, traffico di droga, riciclaggio di denaro e altre attività illecite.
- Riciclaggio di denaro: La mafia è coinvolta in attività di riciclaggio di denaro attraverso investimenti in settori legali come l’immobiliare, l’energia e il turismo. Si stima che il riciclaggio possa rappresentare una parte significativa dei ricavi totali.
- Settori di influenza: La mafia controlla o esercita un’influenza significativa in settori come l’edilizia, l’agricoltura, il commercio e le appaltopoli pubbliche.
‘Ndrangheta:
- Ricavi illegali: La ‘Ndrangheta è spesso considerata la più potente e ricca tra le organizzazioni criminali italiane. Si stima che i suoi ricavi illegali siano nell’ordine dei 50 miliardi di euro all’anno.
- Traffico di droga: Una parte significativa dei ricavi della ‘Ndrangheta proviene dal traffico di droga, in particolare da cocaina proveniente dall’America Latina.
- Riciclaggio di denaro: Come la mafia, la ‘Ndrangheta è coinvolta in attività di riciclaggio di denaro attraverso investimenti in settori legali.
- Influenza internazionale: La ‘Ndrangheta ha una presenza internazionale estesa, con ramificazioni in diversi paesi, facilitando attività criminali transnazionali.
Si sottolinea che queste stime sono approssimative e possono variare in base alle fonti e agli anni di riferimento. La lotta contro la criminalità organizzata è un impegno costante delle autorità italiane e internazionali, che cercano di contrastare le attività illecite e indebolire il potere economico delle organizzazioni criminali.
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