15 Novembre 2024 15:02
Mafia.**Arresti e Indagini sulla Mafia a Reggio Calabria**, politici coinvolti nelle indagini, tra cui il sindaco Falcomata‘.
Mafia a *Reggio Calabria, 11 giugno 2024* –
In un’azione decisiva contro la criminalità organizzata, il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri (ROS), con il supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” Calabria, ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare.
Queste ordinanze sono state emesse dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, diretta dal Dr. Giovanni Bombardieri. Gli individui sono sospettati di vari crimini, tra cui associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, reati elettorali, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
**Panoramica dell’Operazione**
Il ROS, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha avviato indagini sulla cosca Araniti nel 2019. Questo gruppo mafioso ha dominato l’area di Sambatello e ha esteso la sua influenza nei territori vicini di Diminniti e Calanna. L’operazione ha portato all’arresto di sette persone, con quattro agli arresti domiciliari e tre con l’obbligo di presentarsi regolarmente alla polizia.
**Risultati delle Indagini**
Le indagini hanno delineato la struttura gerarchica e le attività criminali estese della cosca Araniti. Queste includono estorsioni legate a appalti pubblici e interferenze nella gestione della discarica di Sambatello. La cosca imponeva il personale da assumere alle ditte che gestivano la discarica, garantendo così il controllo sulle operazioni. Hanno anche limitato le attività venatorie nell’area, dimostrando il loro stretto controllo sul territorio.
**Frode Elettorale e Corruzione**
Le indagini hanno rivelato una significativa interferenza elettorale da parte della cosca Araniti durante le elezioni per il consiglio regionale del 2020 e 2021 e per il consiglio comunale di Reggio Calabria del 2020. Uno dei principali sospettati, parente di un esponente di vertice della cosca, ha manipolato i processi di voto con l’aiuto di scrutatori compiacenti. Questo sospettato ha ottenuto schede elettorali da cittadini impossibilitati a votare e ha espresso voti per i candidati favoriti, assicurando il successo degli alleati politici. In cambio, questi politici eletti lo hanno nominato in enti pubblici o come consulente esterno.
**Azioni Legali e Appelli**
La Procura ha richiesto misure cautelari per coloro coinvolti nella frode elettorale, tra cui un consigliere regionale e un consigliere comunale di Reggio Calabria. Tuttavia, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) ha respinto queste richieste. La Procura intende appellarsi contro questa decisione. Inoltre, il Sindaco di Reggio Calabria è indagato per lo stesso reato, ma non è stato soggetto a misure cautelari per mancanza di prove sufficienti in questa fase.
**Status Legale degli Accusati**
È importante precisare che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. Gli individui colpiti da misure cautelari e coloro che hanno ricevuto avvisi di garanzia sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva. Le loro responsabilità saranno attentamente valutate dalle autorità giudiziarie competenti.
**Conclusione**
Questa operazione rappresenta un passo significativo nello smantellamento dell’influenza della cosca Araniti a Reggio Calabria.
Le indagini approfondite e i successivi arresti dimostrano l’impegno delle autorità italiane nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione.
I processi legali continueranno a svolgersi, determinando l’effettivo coinvolgimento degli individui accusati e la loro eventuale colpevolezza.