Ndrangheta. Rocco Delfino: il fiduciario rei Piromalli al Centro delle Indagini Antimafia

Rocco Delfino, figura chiave nell’organizzazione criminale della ‘Ndrangheta, è considerato dalla procura antimafia di Reggio Calabria come uno degli uomini più fidati del boss Pino Piromalli e di suo figlio Antonio.

 

Il suo ruolo di primo piano, conquistato in anni di militanza e vicinanza alle cosche più potenti di Gioia Tauro, lo ha reso un personaggio di rilievo nelle inchieste della magistratura.

Un Passato di Omertà e Fedele Militanza

Delfino non è un nome nuovo nelle indagini delle forze dell’ordine. La sua carriera criminale ha inizio sotto la protezione dei Molè, una delle cosche più temibili di Gioia Tauro.

Successivamente, il suo percorso si è intrecciato con quello dei Piromalli, altra famiglia di spicco nel panorama mafioso calabrese. Questo sodalizio lo ha reso un elemento di assoluta fiducia per i vertici della ‘Ndrangheta.

### Un Silenzio Durato Anni

Per molti anni, Rocco Delfino era praticamente scomparso dai radar della procura antimafia di Reggio Calabria. Dopo essere stato assolto in diversi processi, nei quali era accusato di vicinanza al boss ergastolano Girolamo “Mommo” Molè, Delfino sembrava aver trovato un modo per restare nell’ombra. Tuttavia, questo periodo di relativa calma non ha significato una vera e propria uscita di scena.

### Il Ritorno nell’Occhio del Ciclone

Dopo anni di quiete apparente, Delfino è tornato prepotentemente sotto i riflettori degli inquirenti. Le indagini non solo della procura antimafia di Reggio Calabria, ma anche di quella di Catanzaro, hanno riacceso i riflettori su di lui. È stato l’ex procuratore Nicola Gratteri a dare una nuova svolta alla carriera giudiziaria di Delfino. Nell’ambito della maxioperazione “Rinascita Scott”, Delfino è stato arrestato e condannato a cinque anni di reclusione.

### I Reati Contestati

Rocco Delfino è stato riconosciuto colpevole di intestazione fittizia di beni, un reato comune nel mondo della criminalità organizzata per nascondere la reale proprietà dei patrimoni illeciti. Oltre a questo, Delfino è stato condannato per concorso nelle rivelazioni di segreti d’ufficio. Questo reato, commesso insieme all’avvocato Giancarlo Pittelli, ha portato alla condanna di entrambi.

### La Collaborazione con Giancarlo Pittelli

Giancarlo Pittelli, per molti anni legale di fiducia di Rocco Delfino, è stato coinvolto nello stesso procedimento giudiziario che ha visto Delfino alla sbarra. L’ex parlamentare e avvocato, anch’egli sotto processo, ha avuto un ruolo cruciale nelle attività di Delfino, tanto da condividere con lui l’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio. Questa collaborazione tra Delfino e Pittelli ha gettato nuova luce su un sistema di complicità e connivenze all’interno delle istituzioni.

### Le Conseguenze Giudiziarie

La condanna di Rocco Delfino rappresenta un colpo significativo per le cosche calabresi, in particolare per la famiglia Piromalli. La sua figura, per lungo tempo intoccabile, ha subito un duro colpo, mettendo in evidenza come la giustizia stia cercando di spezzare il potere della ‘Ndrangheta. La maxioperazione “Rinascita Scott” è stata una delle più grandi offensive contro la criminalità organizzata in Calabria, e il coinvolgimento di Delfino ne testimonia l’importanza.

### Conclusioni

Rocco Delfino è stato per anni un personaggio enigmatico e sfuggente, capace di muoversi con abilità nel mondo della criminalità organizzata calabrese. La sua vicinanza ai vertici delle cosche, prima con i Molè e poi con i Piromalli, lo ha reso un elemento di spicco nelle indagini antimafia. La sua recente condanna rappresenta una vittoria significativa per la giustizia italiana, che continua la sua lotta contro la ‘Ndrangheta.

La vicenda di Delfino dimostra come, nonostante i tentativi di sfuggire alla legge, la giustizia possa alla fine prevalere, colpendo duramente chi per anni ha vissuto all’ombra del potere mafioso.

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