5 Novembre 2024 22:18
Palizzi, Umberto Felice Nocera, il sindaco, è raggiante nel dare la comunicazione su Facebook
Palizzi. FINANZIATI 50.000 EURO PER ILLUMINARE IL BORGO ANTICO DI PALIZZI. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PUNTA SULLA TECNOLOGIA LED.
Destinati al borgo antico di Palizzi €. 50.000,00!
Grazie a questo prezioso contributo, a partire dal 15 ottobre, verranno avviati i lavori di miglioramento dell’impianto di illuminazione pubblica presso il borgo antico di Palizzi.
L’intervento consentirà di dotare di lampade a LED gli impianti già esistenti.
Ciò migliorerà la visibilità notturna, ci permetterà di risparmiare sulla bolletta elettrica dell’Ente (che, di conseguenza, rappresenterà un risparmio nel bilancio comunale) e di illuminare tutte le aree attualmente non illuminate.
Avanti tutta!
Il suo mandato prosegue nel migliore dei modi, con grande attivismo e cura del territorio.
Palizzi ha una storia importante alle spalle, grazie al lavoro dell’archeologo onorario S. Stranges.
Feudo dei Ruffo nel XV secolo, e poi dei Colonna nel 1580, per poi passare agli Arduino (titolo di principe) nel 1662 e poi coi baroni De Blasio (1784-1806).
In tempi recenti ci furono parecchi lavori di ripristino: negli anni ’60 il rifacimento della parrocchiale e con la statua di Sant’Anna.
Da annotare a impreziosire il territorio, il castello medioevale del seicento, oggetto di restauro.
La natura tipica offre motivi di soddisfazione e bellezza, come i suoi paesaggi che permettono la vista del mare dall’alto.
Dice a tal proposito il geografo greco Strabone (I secolo a.C.):
«Il fiume Alece, che divide il territorio di Rhegion dalla Locride passando attraverso una profonda valle, ha questa particolarità riguardo alle cicale:
quelle sulla riva locrese cantano, mentre quelle sull’altra riva non hanno voce. Si congettura che ciò ne sia la causa: le seconde si troverebbero in un luogo ombroso, cosicché le loro membrane sarebbero sempre umide e non si distenderebbero mai;
le prime, invece, stando in un luogo soleggiato, avrebbero le membrane asciutte e simili al corno, così da essere ben adatte ad emettere il suono.»
(Strabone, Geografia, VI, I, 8)