Quando il caso arriva al procuratore dopo 2 anni la comunità è già chiusa, Avvocato Miraglia : “Gli operatori saranno pur da qualche parte : cercateli!“
Tivoli 25 Febbraio 2022, donna affetta da grave disabilità psichiatrica violentata in comunità terapeutica, ma la Legge non la tutela.
Una donna affetta da grave disabilità psichiatrica picchiata e violentata all’interno della comunità terapeutica in cui era alloggiata, in provincia di Roma.
I fatti risalgono a gennaio 2019, però la doccia fredda alla madre e alla sorella, sue amministratrici di sostegno, è arrivata la scorsa settimana : caso archiviato.
Il fatto più incredibile riguarda le motivazioni addotte dal procuratore che ha mandato tutto in archiviazione senza avviare una decisa indagine :
La pratica viene attenzionata giungendo sul tavolo del procuratore solo ad aprile 2021.
Al momento di avviare indagini, collocando microfoni e , telecamere per svolgere delle intercettazioni ambientali, la comunità era già chiusa.
E tanti saluti : caso archiviato senza colpevoli.
“Le condizioni di salute della vittima “psicologicamente fragile, non le permettono di rilasciare un’adeguata testimonianza”, rimangono solo “fragili indizi, insufficienti per sostenere in giudizio l’accusa”.
Malata psichiatrica violentata e picchiata in comunità, resta senza giustizia, gli abusatori non devono farla franca !
“Resta però una vittima senza giustizia” commenta l’avvocato Miraglia, incaricato del caso dalla famiglia della donna.
“Una vittima di serie B : se non si trattasse di una persona fragile affetta da patologie psichiatriche, sicuramente le indagini si sarebbero avviate celermente.
“Attivando magari anche le procedure della legge Codice Rosso a tutela delle donne”.
“Invece siccome la donna ha difficoltà ad esprimersi chiaramente e la comunità risulta già chiusa, la Procura presso il tribunale di Tivoli non sta procedendo con uno straccio di indagini”.
La donna, che oggi ha 37 anni, viveva appunto in una comunità terapeutica.
A gennaio 2019 quando madre e sorella, le sue amministratrici di sostegno, la vanno a trovare, notano subito i lividi e capiscono che qualcosa di terribile le è capitato, sebbene lei fatichi a spiegare cosa.
Si recano immediatamente al pronto soccorso : ABUSI ACCERTATI.
Le donne sporgono quindi denuncia per abbandono di incapace, lesioni aggravate e violenza sessuale aggravata, ma sul tavolo del procuratore la pratica arriverà soltanto ad aprile del 2021.
La comunità nel frattempo risulta chiusa, pertanto, quando le forze dell’ordine incaricate di provvedere alle intercettazioni ambientali arrivano alla porta del struttura, la trovano serrata.
La Procura archivia il caso, non sta tutelando la vittima
“Non credo che la comunità fosse gestita da fantasmi” – prosegue l’avvocato Miraglia – “quindi saranno pur da qualche parte”.
“Ci sarà stato un gestore, un responsabile al quale chiedere informazioni sui nomi degli operatori sanitari impiegati all’epoca, da sentire almeno a sommarie informazioni testimoniali”.
“Riscontriamo un grave pregiudizio nei confronti di questa donna, particolarmente fragile e a maggior ragione bisognosa di aiuto, sostegno e comprensione. Invitiamo pertanto la Procura a riaprire il caso e a procedere con le indagini: tutti meritano di ottenere giustizia”.
UNA PERSONA VITTIMA DI VIOLENZA INDIPENDENTEMENTE DAL SESSO E DALLE SUE CONDIZIONI DI SALUTE E’ PUR SEMPRE UNA VITTIMA, LA LEGGE NON PUO’ E NON DEVE FARE PASSARE IL MESSAGGIO CHE VIOLENTARE PICCHIARE E STUPRARE SIA CORRETTO.
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