19 Novembre 2025 10:38
Operazione Reset Cortina: smantellata rete criminale tra spaccio, estorsioni e appalti olimpici
Cortina. Tre arresti e quattro perquisizioni nella maxi indagine della Procura di Venezia
È scattata all’alba l’Operazione Reset Cortina. La Procura di Venezia, insieme ai Carabinieri di Cortina d’Ampezzo, ha disarticolato un gruppo criminale attivo nel Bellunese e a Roma.
Tre persone sono state raggiunte da misure cautelari. Una è finita in carcere, una ai domiciliari, e una ha ricevuto l’obbligo di dimora. Altre quattro sono indagate e sottoposte a perquisizione.
Metodo mafioso e infiltrazioni negli appalti olimpici
Gli indagati sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo gli inquirenti, il gruppo aveva assunto il controllo diretto e indiretto di locali pubblici a Cortina.
Il loro obiettivo era infiltrarsi negli appalti legati alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Lo facevano con minacce, pressioni e tentativi di corruzione.
Una rete criminale in tre fasi
L’indagine ha ricostruito un disegno criminale articolato in tre fasi:
– Controllo dello spaccio di stupefacenti
– Dominio su locali della movida ampezzana
– Tentativi di infiltrazione negli appalti pubblici
Fratelli romani legati agli ultras della Lazio
Due fratelli originari di Roma sono al centro dell’inchiesta. Entrambi con precedenti, erano militanti della frangia “Irriducibili” degli ultras della Lazio.
Avevano rapporti con esponenti della criminalità romana, tra cui Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, ucciso nel 2019. Ostentavano queste relazioni per intimidire e imporsi come “boss” della malavita.
Minacce, pestaggi e intimidazioni
Tra gli episodi più gravi emersi:
– Un assuntore di droga moroso chiuso nel portabagagli e minacciato di morte
– Pestaggi contro dipendenti di ristoranti e alberghi accusati di spaccio non autorizzato
– Minacce al titolare di un rifugio per imporre eventi e servizi
– Aggressione a un organizzatore di eventi, trascinato in un bosco e minacciato con una pistola
– Tentata estorsione a un membro della Giunta comunale di Cortina, con pressioni per ottenere appalti
Società di copertura e controllo dei locali
Il gruppo utilizzava una società con sede legale a Roma per gestire eventi, PR, DJ e sicurezza nei locali. Il terzo indagato, destinatario dell’obbligo di dimora, ne era l’amministratore.
Lo scopo era favorire lo spaccio e monitorare le attività notturne. Il controllo avveniva con intimidazioni e imposizioni.
Indagini tecniche e testimonianze decisive
L’inchiesta è durata oltre un anno. Sono state utilizzate intercettazioni, telecamere, pedinamenti e testimonianze.
Molti cittadini, esercenti e amministratori locali hanno collaborato. Pur intimiditi, hanno raccontato agli investigatori le pressioni subite, aiutando a ricostruire i fatti.
Collaboratore di giustizia conferma gli interessi su Cortina
Un collaboratore di giustizia ha confermato che i due fratelli avevano interessi attuali su Cortina. Frequentavano la località da tempo, soprattutto durante le vacanze natalizie.
Negli ultimi anni, avevano ampliato le loro attività illecite, puntando agli eventi legati alle Olimpiadi.
Appello alla cittadinanza
La Procura invita i cittadini ampezzani a collaborare. Chiunque abbia informazioni utili è invitato a rivolgersi ai Carabinieri o alla Magistratura.
Le indagini sono ancora in corso. La colpevolezza degli indagati sarà accertata solo con sentenza definitiva.
Conclusione
L’Operazione Reset Cortina ha messo in luce un sistema criminale radicato e pericoloso. Spaccio, estorsioni e tentativi di infiltrazione negli appalti pubblici rappresentano un grave rischio per la legalità.
La risposta delle istituzioni è stata decisa. Ma la vigilanza deve continuare, con il contributo di tutta la comunità.







