27 Dicembre 2024 02:50
Cosa sta succedendo?
Gli armeni stanno vivendo un periodo di grave instabilità e tensione a causa del conflitto con l’Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Karabakh.
Il Nagorno-Karabakh è un territorio conteso situato nel Caucaso meridionale. È abitato principalmente da armeni, ma fa parte del territorio dell’Azerbaigian.
Nel 1991, dopo la caduta dell’Unione Sovietica, l’Armenia ha conquistato il controllo del Nagorno-Karabakh, dando vita a un conflitto che ha causato la morte di oltre 30.000 persone.
Nel 2020, il conflitto è ripreso e si è concluso con un accordo di cessate il fuoco mediato dalla Russia.
L’accordo prevedeva il ritiro delle forze armene da gran parte del territorio del Nagorno-Karabakh e l’avvio di un processo di normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi.
Tuttavia, l’accordo non ha portato alla pace.
Nel corso del 2022 e 2023, sono stati registrati numerosi episodi di violenza lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi.
In particolare, il 25 settembre 2023, l’Azerbaigian ha lanciato un attacco contro le posizioni armene nel Nagorno-Karabakh, causando la morte di almeno 49 persone.
L’attacco azero ha portato a una nuova escalation del conflitto.
L’Armenia ha risposto con un contrattacco e i due Paesi sono tornati a scontrarsi.
La situazione è particolarmente grave per gli armeni che vivono nel Nagorno-Karabakh. Il conflitto ha causato la distruzione di infrastrutture e la morte di civili.
Inoltre, molti armeni sono stati costretti a lasciare le loro case e a rifugiarsi in Armenia o in altri Paesi.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno condannato l’attacco azero e hanno chiesto un cessate il fuoco immediato.
Tuttavia, finora, non sono riusciti a trovare una soluzione al conflitto.
La situazione è particolarmente preoccupante per la comunità internazionale.
Il conflitto tra Armenia e Azerbaigian ha il potenziale di destabilizzare l’intera regione del Caucaso meridionale