27 Dicembre 2024 15:55
Il ponteggio costa la vita ad Enrico Pantoni nell’ennesimo tragico infortunio sul lavoro
Il ponteggio o trabattello che gli era stato fornito, e dal quale è precipitato perdendo la vita, era del tutto inidoneo e precario. A cominciare dalla mancanza di parapetto, della tavola fermapiede e di una base di appoggio sufficientemente ampia e stabile. Per non parlare del mancato utilizzo di dispositivi anticaduta e di una semplice cintura di sicurezza.
E’ frutto delle solite, innumerevoli e fatali violazioni delle più elementari norme antinfortunistiche da parte del datore di lavoro la morte di Enrico Pantoni, l’operaio di 65 anni residente a Torano Nuovo, in provincia di Teramo, deceduto il 17 luglio 2021 per un gravissimo infortunio occorsogli tre giorni prima, il 14 luglio, mentre stava lavorando nella biblioteca dell’Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono 7.
Conclusioni delle indagini: chiesto il processo per il datore di lavoro
Ma ora, finalmente, a quasi tre anni dal fatto, i familiari della vittima, assistiti da Studio3A, potranno quanto meno rendere un po’ di giustizia al loro caro. A conclusione delle lunghe e accurate indagini preliminari il Pm della Procura di Milano dott.ssa Maura Ripamonti ha chiesto il rinvio a giudizio per G. P., 66 anni, l’amministratore unico della Cam Impianti S.r.l., che opera nel settore degli impianti tecnologici.
Il datore di lavoro deve rispondere del reato di omicidio colposo con la circostanza aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Riscontrando l’istanza, il Gip del Tribunale meneghino, dott. Tommaso Perna, ha fissato per il prossimo 9 aprile 2024, dalle ore 10.50, presso il Palazzo di Giustizia, l’udienza preliminare del processo.
La ricostruzione dell’infortunio sul lavoro in biblioteca
Pantoni il 14 luglio 2021 si trovava per l’appunto in piedi su un ponte su ruote quando, a seguito del ribaltamento del trabattello, è precipitato al suolo da un’altezza di circa tre metri. Trasportato in condizioni disperate al Policlinico Maggiore, è deceduto dopo tre giorni di agonia, sabato 17 luglio.
La Procura meneghina ha subito aperto un fascicolo e la dott.s sa Ripamonti ha iscritto nel registro degli indagati il datore di lavoro e disposto l’autopsia, affidando l’incarico al medico legale dott.ssa Lidia Maggioni, che ha confermato che la morte dell’operaio era dovuta unicamente ai traumi riportati con la caduta.
I familiari della vittima si aspettano giustizia
I familiari di Pantoni, che ha lasciato in un dolore immenso la moglie Giuliana e quattro tra fratelli e sorelle, per essere assistiti, fare piena luce sui fatti e ottenere giustizia, attraverso l’Area Manager per l’Abruzzo Mario Masciovecchio, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, in collaborazione con l’avv. del Foro di Milano Maria Laura Bastia. E Studio3A ha immediatamente messo a disposizione quale consulente tecnico di parte il medico legale dott. Marco Filippo Scaglione, che ha partecipato alle fondamentali operazioni peritali autoptiche.
Ora i familiari della vittima, e con loro Studio3A, si aspettando in sede penale una pena per il titolare dell’azienda commisurata alle gravi violazioni commesse e costate la vita al loro caro. Ma confidano anche che, in forza del punto fermo rappresentato dalla richiesta di rinvio a giudizio, pure l’azienda e la sua compagnia di assicurazione si assumano la loro responsabilità dando finalmente corso al dovuto risarcimento a favore dei congiunti di Pantoni, risarcimento che hanno sin qui bloccato trincerandosi dietro al fatto che le indagini preliminari erano ancora in corso.