18 Novembre 2024 06:17
Noi regaliamo l’Ucraina a Putin, ma l’Ucraina non è Zelensky e la Russia non è Putin, ma sembra di rivivere l’atmosfera del 1 settembre 1939.
Regaliamo l’Ucraina a Putin
Noi regaliamo l’Ucraina a Putin perché siamo stanchi e annoiati e anche perché tutto sommato non è un nostro problema. Tutto sommato, il problema non è così vicino a casa nostra.
Poi gli ucraini se la sono voluta perché si sono scelti per presidente un comico come Volodymyr Zelensky. Ma anche noi ci siamo scelti prima i pentastellati e poi Meloni e Salvini per farci governare.
La differenza è che nel 1939 la “operazione speciale” tedesca domò la Polonia in meno di un mese. La similitudine è che allora l’alleato della Germania era la Russia, che partecipò al banchetto e alla spartizione di quel paese. Ma nel 1939 l’andazzo era quello: l’Italia aveva già invaso e annesso l’Albania e poco dopo la Russia ha invaso la Finlandia. Una seconda similitudine è che ora come allora i più pensavano che la cosa non li riguardasse e che fossero soltanto dispute locali di poco conto. Purtroppo però l’invasione tedesca della Polonia del 1 settembre 1939 segnò l’inizio della seconda guerra mondiale.
“Ma Putin è stato eletto democraticamente”
Parte dell’opinione pubblica sostiene che comunque Vladimir Putin è stato eletto “democraticamente”. Ma anche Adolf Hitler lo era stato il 5 marzo del 1933 nella nona e ultima votazione della Repubblica di Weimar. Il partito nazista vinse in 33 circoscrizioni su 35, anche se la maggioranza dei voti andò ai partiti di centro.
Lo sconosciuto e discusso colonnello del KGB, braccio destro di Sobčak, sindaco di Leningrado (poi San Pietroburgo) nel 1999 fu nominato primo ministro dal presidente Boris Eltsin. Subito dopo Eltsin, obnubilato dalla vodka, si dimise e Putin gli subentra come presidente ad interim della Federazione Russa. Poi il 26 marzo del 2000 il colonnello vinse le elezioni prendendo poco meno di 49 milioni di voti.
Hitler mantenne il potere per 12 anni, fino alla sua morte. Putin è al potere da 24. Entrambi lo hanno fatto cambiando le rispettive costituzioni a proprio uso e consumo.
Volodymyr Zelensky
Anche l’ex comico è stato democraticamente eletto diventando, nel momento critico, il simbolo della resistenza contro l’invasore.
Ma adesso, dopo più di due anni di guerra, lancia il suo disperato appello: “Stiamo finendo i missili, perderemo la guerra senza gli aiuti Usa. È Necessario dire al Congresso americano che se non aiuta l’Ucraina, l’Ucraina perderà la guerra”. Ma l’invasione dell’ucraina da parte del nuovo zar è ormai solo un fastidio per una opinione pubblica bombardata da migliaia di finti siti propagandistici sponsorizzati.
Ormai Zelensky è diventato fastidioso con questa sua assurda pretesa di difendere il suo paese dall’invasione degli oligarchi russi. Le pecore addestrate dalla propaganda dell’invasore appoggiato dai tanti politici che da lui sono finanziati vorrebbero una sua resa incondizionata.
Magari lo zar non è così bravo nel fare le guerre sul campo, ma sicuramente è insuperabile nel gestire la propaganda. Forse la lunga esperienza nel KGB lo ha reso anche più bravo ad agire nell’ombra. D’altra parte, se puoi disporre di tanti soldi non tuoi, è più facile comprare gli eventuali avversari che cercare di batterli.