22 Novembre 2024 13:52
Il GIP di Ancona ha accusate 24 persone di corruzione e ha disposto l’esecuzione delle misure per otto di loro.
24 persone accusate di corruzione
Le 24 persone accusate di corruzione sono un funzionario regionale e alcuni imprenditori residenti nelle provincie di Ancona, Ascoli Piceno ed Arezzo.
Il magistrato ha disposto la carcerazione per il funzionario regionale e gli arresti domiciliari per sette imprenditori.
Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, corruzione, turbativa d’asta, truffa aggravata ai danni della regione, falso documentale e rivelazione di segreti d’ufficio.
90 Carabinieri Forestali dei Gruppi di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro Urbino e Arezzo stanno portando a termine la complessa attività d’indagine iniziata nel 2021.
I militari hanno condotto in carcere un funzionario pubblico, dipendente della Regione Marche, residente in Provincia di Ancona.
Anche altri sette imprenditori, di cui quattro residenti in Provincia di Ancona, due in Provincia di Ascoli Piceno e uno in Provincia di Arezzo, sono stati posti agli arresti domiciliari.
Il GIP ritiene che abbiano posto in essere un giro di tangenti per pilotare gare di appalto e affidamenti di lavori della Regione Marche.
Gli appalti riguardavano interventi lungo le aste fluviali della Regione relativi a manutenzione idraulica comprendenti estesi tagli di vegetazione per ricavare biomasse combustibili.
I militari hanno eseguito inoltre diverse perquisizioni personali e domiciliari a carico di n. 15 indagati, tra cui i destinatari delle misure cautelari.
L’accusa per tutti riguarda i reati di corruzione, turbativa d’asta, truffa aggravata ai danni della Regione Marche, falso e rivelazione dei segreti d’ufficio.
Perquisiti 26 siti
In totale i militari hanno perquisiti 26 siti, dei quali, nove sedi di società, un ufficio regionale sito a Pesaro e 15 abitazioni.
Tra le abitazioni anche quella di un dirigente regionale attualmente non indagato.
Le indagini sono iniziate nel 2021 in seguito di una serie di attività investigative condotte dai Carabinieri Forestali di Ancona e Ascoli Piceno.
I militari avevano denunciato l’esecuzione di alcuni interventi sui fiumi per il contrasto al rischio idraulico e al dissesto idrogeologico eseguiti in spregio delle norme. Secondo i Carabinieri Forestali gli interventi avevano pregiudicato la salubrità degli ecosistemi fluviali al solo fine di ricavare massimi profitti.