La famiglia Nice è una dei circa 20 milioni in tutto il paese, circa 1 casa americana su 6, che sono rimasti indietro con le bollette. È, secondo la National Energy Assistance Directors Association  (Neada)

La notizia arriva dall’America, da un prestigioso giornale, Bloomberg

Proprietari di case e inquilini americani, messi alle strette dai costi

Solo 17 stati e il Distretto di Columbia hanno protezioni estive per l’interruzione delle utenze che si attivano quando la temperatura raggiunge una certa soglia o quando è in atto un avviso di calore.

Una situazione generale che preoccupa l’Europa, tedeschi e italiani in particolare, ma come vediamo, anche in America la crisi è tremenda.

E invece di pensare a spingere alla pace, ci preoccupiamo di inviare armi senza pensare agli effetti della nostra politica: ” sangue chiama sangue” diceva un vecchio libro.

Vecchio ma quanto mai attuale.

I dittatori di una parte e dell’altra del mondo, hanno anche il coraggio di dirsi democratici, ma si comportano come quelli che criticano, Putin, tanto per non fare nomi.

Gli effetti devastanti sull’economia:

Gozzi (Federacciai): “Il governo uscente chieda il consenso dei partiti

e vari garanzie pubbliche per i contratti di fornitura e un tetto nazionale ai prezzi.

Le coperture? Da aumento del gettito Iva e tassa sugli extraprofitti”. D’Anna (Confindustria ceramica):

“Manca il decreto ministeriale con i prezzi di vendita del gas prodotto in Italia che sarà acquistato dal Gse e ceduto ai gasivori”

I partiti come rispondono

Giorgetti: “Senza price cap, l’Ue fa il gioco della Russia”.
Calenda: “Servono misure”.

 

Eni che fa?

Eni si riserva di comunicare eventuali aggiornamenti nel caso in cui vi fossero ulteriori variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom.

Peccato che la pagina non sia aggiornata, la nota sopra riportata è del 27 luglio.

Le ultimissime dell’ENI

Il Presidente della National Oil Corporation (NOC) libica, Farhat Omar Bengdara, insieme a una delegazione di senior executive della società, ha incontrato oggi a Roma l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, per discutere delle attività di Eni in Libia e i progetti strategici.

Claudio Descalzi ha confermato al Presidente della NOC il pieno impegno di Eni nelle attività operative nel Paese e ha espresso la volontà di lanciare una nuova fase di investimenti.

Mentre loro discutono e fanno accordi, il Paese reale langue: è vero che per certi accordi e soluzioni i tempi non possono essere immediati, ma la situazione è grave.

Le nostre carenze sono determinate dalla politica passata: di energia, trasporti, scuola, emergenze, ecc. si parla sul momento e poi cambiano i governi, e chi puo’ vive.

Chi non puo’ emigra oppure investe in altri paesi piu’ convenienti, con poche tasse, burocrazia e servizi all’altezza.

 

 

 

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