Torino, ancora un altro assistente bersagliato in Tribunale, i magistrati, come spesso accade, propendono per l’amministratore di sostegno
Torino 01 Dicembre 2022, in merito al caso del filosofo Gianni Vattimo, e più precisamente del suo assistente il 38enne Simone Caminada, accusato di circonvenzione d’incapace, la condanna chiesta dalla Procura di Torino è di 4 anni di carcere.
La tesi accusatoria si baserebbe su un presunto comportamento dell’assistente, che avrebbe approfittato delle condizioni di fragilità del filosofo.
A sostenere l’accusa è il pm Dionigi Tibone, insieme alla collega Giulia Rizzo, che intravedono una totale dipendenza psicologica, misto alla paura della solitudine, e alla consapevolezza di non poter più provvedere a se stesso”. che Vattimo avrebbe sviluppato.
Il magistrato addirittura ha anche criticato il provvedimento, della Corte di Appello di Torino, che nel 2021 revocò l’amministrazione di sostegno.
Caminada ha sempre respinto le accuse.
Anche Vattimo è intervenuto al processo come testimone, affermando di non riconoscersi nella descrizione dei magistrati, che lo vogliono fare passare come un individuo affetto da problemi psichiatrici.
Il Filosofo ha affermato inoltre che nella sua vita ha sempre cercato di “aiutare e fare stare bene le persone che mi stavano intorno”.
Sembrerebbe che badanti e assistenti debbano essere sempre bersagliati nei Tribunali, in favore dei colleghi (avvocati), amministratori di sostegno, certo è che a farne le spese è sempre l’anziano, che si ritrova privato di una figura di riferimento scelta dal proprio discernimento, e ne deve subire una appioppata da un Tribunale.