Avviate le indagini sulle presunte torture nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, durante la pandemia.
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Caserta 08 Novembre 2022 è iniziato ieri, nell’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il processo sulle presunte torture avvenute nell’istituto penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, verificatesi durante la pandemia.
105 imputati
In tutto sono 105 gli imputati, tra poliziotti penitenziari, funzionari del Dap, accusati a vario titolo di diversi reati, tra cui :
- torture;
- maltrattamenti e lesioni personali pluriaggravate.
Si è svolta ieri la prima udienza del processo denominato “Mazzarano più altri”.
I fatti sarebbero avvenuti il 6 Aprile 2020, in piena emergenza pandemica da Covid-19, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
All’epoca dei fatti all’interno del carcere in questione, i detenuti avevano organizzato delle proteste, i Pm sostengono che in quei giorni, numerosi detenuti, subirono violenze e torture, per reprimere tali iniziative.
Il processo vuole fare chiarezza sulle “perquisizioni” effettuati dagli agenti, in alcune aree dell’istituto, dalle indagini è emerso che : “i detenuti sarebbero stati costretti a subire schiaffi, pugni e manganellate, e offese di ogni genere, atti ritenuti “violenti, degradanti, inumani” e “contrari alla dignità e al pudore delle persone recluse”.
Alcuni episodi di pestaggio vennero ripresi dalle telecamere di videosorveglianza dell’istituto.
Ed inoltre si sta indagando sulla morte di un detenuto, Hakimi Lamine, morto nel penitenziario in questione 1 mese dopo le violenze.