La triste vicenda sarebbe avvenuta in una scuola primaria della provincia di Bari.

In seguito a quanto accaduto, spiega la madre al quotidiano la Repubblica, che la maestra di sostegno a lui assegnata, è stata spostata, ed è subentrata la precedente insegnante, con cui il bambino naturalmente, aveva costruito un rapporto ben consolidato e sereno.

La chiamano “sedia camomilla” o “della riflessione” tra l’armadio ed il muro

La chiamano “sedia camomilla” o “della riflessione”, così spiega la madre del bimbo, sul quotidiano sopraccitato, un metodo che l’insegnante in questione, (poi sostituita), avrebbe usato per punire il bimbo.

 “Ha fatto sedere mio figlio di fronte ai compagni di classe, tra l’armadio e il muro, senza dover toccare nessuno – racconta la madre, Giulia, senza motivo, solo perché la nuova docente temeva che il bambino potesse far male a qualcuno” (fonte La Repubblica).

I fatti risalgono a 2 anni fa

Si apprende che i fatti si sono verificati circa 2 anni fa, quando l’insegnante di sostegno del primo anno, è stata sostituita dall’altra insegnate.

“Una discontinuità che ha avuto un impattato negativo sull’alunno”.

Evidenzia la mamma :“in una settimana è precipitato a livello psichiatrico, ha iniziato a farsi la pipì addosso dopo essere stato sottoposto alla sedia della vergogna, viene anche chiamata sedia della riflessione, ma ha rappresentato soltanto un momento di mortificazione”.

L’insegnante avrebbe agito in tal senso per calmare il bambino, ma la madre aggiunge che la maestra “non sapeva gestire la situazione”.

Questa madre è stata chiamata da questa maestra che asseriva : “Mi ha chiamata affermando che dovevamo mandarlo in una struttura ad hoc”- ci chiediamo se la maestra abbia una qualifica per conclamare che detto bambino andrebbe messo in una struttura.

Dopo la segnalazione del caso, la maestra di sostegno è stata sostituita, ed ora il bambino potrà finalmente stare con la maestra di sostegno, a lui destinata già negli anni precedenti.

“La maestra è andata via ammettendo che stava scaricando sul bambino la frustrazione di molti problemi legati al lavoro in classe” – ha aggiunto la madre.

Ogni anno è una lotta per garantire al proprio figlio l’insegnate del primo anno, in quanto spesso la maestra viene sostituita per questioni di graduatoria per posti in deroga.