Blitz antimafia a Bari: 25 persone dietro le sbarre
Nel corso di un blitz antimafia a Bari i carabinieri hanno arrestato anche un 42enne mentre si preparava per celebrare il suo matrimonio.

Nel corso di un blitz antimafia a Bari i carabinieri hanno arrestato anche un 42enne mentre si preparava per celebrare il suo matrimonio.

Blitz antimafia a Bari: 25 persone dietro le sbarre

Durante il blitz antimafia a Bari i carabinieri hanno arrestato 25 persone e ne stanno indagando 43 in un’inchiesta contro il traffico di stupefacenti.

Per Francesco Giannella, coordinatore della DDA questa operazione chiude il cerchio sugli accadimenti degli ultimi anni a Bitonto.

I carabinieri hanno arrestato il 42enne di Cassano Ottavio Di Cillo proprio durante i preparativi per il suo matrimonio che doveva essere celebrato proprio ieri.

Insieme a lui i militari hanno arrestato anche altre 23 persone, mentre per il collaboratore di giustizia Giuseppe Casadibari sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Il blitz è stato condotto dai carabinieri e coordinato dalla DDA nell’ambito della Operazione Porta Robustina.

Operazione Porta Robustina

Operazione Porta Robustina

I carabinieri durante l’indagine hanno indagato 43 persone per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’aggravante del metodo e delle modalità mafiose.

Gli uomini del clan Cipriano che diedero vita ad una faida sanguinosa con il gruppo Conte nel 2017/18 sono finiti dietro le sbarre.

Durante quella faida Anna Rosa Tarantino, una anziana signora, perse la vita per errore.   

Nonostante i fatti contestati risalgano agli anni 2017/18 il sodalizio era operativo ancora oggi. 

Francesco Colasuonno è ritenuto il capo e gestiva un piccolo esercito di giovanissimo spacciatori sulle piazze di Bitonto, Palo, Grumo, Bitritto.

Il gruppo spacciava di tutto: hashish, marijuana, cocaina ed eroina e le modalità operative, secondo i magistrati, erano quelle tipicamente mafiose.

I malviventi si muovevano in pieno giorno, in zone frequentate da gente e si avvalevano di armi.

Durante le indagini i militari hanno documentato anche estorsioni, detenzione di armi e violazioni degli obblighi della sorveglianza speciale. 

L’uomo che doveva sposarsi ieri, il Di Cillo, era il canale di rifornimento della droga.

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