26 Dicembre 2024 19:22
I Carabinieri del NAS eseguono un arresto per esercizio abusivo della professione di medico chirurgo
I Carabinieri del Nas di Reggio Calabria, a conclusione di un’articolata attività investigativa, hanno dato esecuzione, con l’ausilio di militari del Comando Provinciale Carabinieri del capoluogo, ad una Ordinanza, emessa dal GIP presso Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti di un 56enne reggino.
Esercitava la professione di medico chirurgo senza aver alcun titolo professionale.
Le indagini del NAS condotte tra ii 2022 ed ii 2023, supportate da pedinamenti, ascolto di numerosi testimoni e analisi documentale, avrebbero accertato che l’uomo, almeno dal 2017, aveva allestito in riva allo Stretto quattro ambulatori medici di tricologia chirurgica (privi di autorizzazione e quindi abusivi).
Avrebbe eseguito numerose operazioni di trapianto di capelli con tecnica “FUE”, somministrando anestesia locale e prescrivendo farmaci per il decorso post operatorio, senza aver alcun titolo professionale. Avrebbe pertanto messo in grave pericolo la salute di coloro i quali si erano affidati alle sue cure.
Durante gli interventi chirurgici, per i quali i pazienti corrispondevano una somma di euro2.500, lo stesso era coadiuvato da tre collaboratori anch’essi deferiti in stato di libertà in concorso per il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria.
Contemporaneamente all’esecuzione della misura cautelare personale, hanno sequestrato un sito internet ed una pagina del Social Media Facebook, utilizzati per procacciare i clienti, provenienti anche dalla Sicilia e dalle altre province calabresi, nonché un ambulatorio medico e la strumentazione ivi presente per la chirurgia del cuoio capelluto.
II procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui vanno fatte salve le successive valutazioni di merito.
NUCLEI ANTISOFISTICAZIONE E SANITA’ (N.A.S.) DEI CARABINIERI
Tra i suoi compiti d’istituto l’Arma ha sempre avuto anche quello di vegliare sulla salute pubblica attraverso la vigilanza sulla genuinità delle sostanze alimentari. Le norme relative ricevettero dettagliata menzione nell’allegato C al Regolamento Generale dei Carabinieri edito nel 1892 ed in quello del 1912.
A seguito della legge n. 283 del 30 aprile 1962, relativa alla disciplina igienica della produzione e commercio delle sostanze alimentari e delle bevande, il Comando Generale dell’Arma, d’intesa con i Ministeri della Sanità e della Difesa, dispose la creazione, nelle principali città, dei primi sei N.A.S. Carabinieri, sigla che allora si identificava con i “Nuclei Anti Sofisticazioni” e che oggi, per l’ampliamento dei campi d’intervento, vuol dire “Nuclei Antisofisticazioni e Sanità“.