Carabinieri, caporalato negli autolavaggi, sequestro preventivo di beni ed immobili
Venezia 05 Marzo 2022, erano stati arrestati a luglio scorso dai Carabinieri, con l’accusa di sfruttamento della manodopera (c.d. caporalato) nell’ambito della gestione degli autolavaggi.
Approfittando del loro stato di bisogno, i 4 arrestati costringevano le vittime a turni massacranti, straordinari non pagati.
Il tutto avveniva sotto minaccia e continue sopraffazioni.
In cambio di stipendi da fame ben lontani dai minimi di legge e di rispetto della dignità umana che i dipendenti.
Le vittime erano tutti di nazionalità egiziana, costretti ad accettare per vivere.
Un risparmio sui salari oltre che sugli investimenti in termini di sicurezza delle aziende che avrebbe permesso agli indagati di guadagnare illecitamente.
Per un ammontare di circa 290 mila euro in due anni, denaro mai versato ai dipendenti, né tantomeno nelle casse dell’INPS.
I 4 furono tratti in arresto nella mattinata del 14 Luglio 2021 da personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Pesaro e Urbino.
Ordine di custodia cautelare emesso dal GIP di Pesaro poiché responsabili del reato di intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera (c.d. caporalato).
Nei giorni scorsi tutti gli indagati, ovvero gli appartenenti al sodalizio concorsuale, si sono visti presentare il conto dallo stesso GIP.
Il quale accogliendo la richiesta della Procura ha disposto il sequestro preventivo sui beni mobili ed immobili, per l’equivalente dei profitti illeciti ricavati dallo sfruttamento dei lavoratori.
Minuziosi gli accertamenti patrimoniali condotti sugli indagati, da parte dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Pesaro ed Urbino.
Posti i sigilli ai conti correnti, veicoli e quote societarie intestate agli indagati ed alla società.