20 Novembre 2024 05:27
CODICI E ASSOUTENTI: Parti civili al processo per il deragliamento del Frecciarossa AV9595 di Lodi
Pronti ad assistere legalmente e gratuitamente chi ne avesse bisogno
Si sono chiuse le indagini disposte dalla Procura di Lodi per il deragliamento ferroviario del Frecciarossa AV 9595 Milano – Salerno, che il 6 Febbraio 2020 ha provocato la morte di 2 macchinisti ed il ferimento di diversi passeggeri.
Nel corso delle indagini, che vedono 15 persone rinviate a giudizio tra cui l’ex A.D. di RFI Maurizio Gentile e Michele Viale presidente e A.D. di Alstom Ferroviaria, ditta produttrice del pezzo difettoso incriminato, sono state riconosciute diverse responsabilità in capo alle due società.
“Davanti ad un disastro simile che ricorda sotto diversi aspetti la triste vicenda del deragliamento di Pioltello, che proprio in questi giorni sta vedendo il suo sviluppo nelle aule del Tribunale di Milano – dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia
– sono già state riconosciute diverse responsabilità sia a RFI che all’Alstom. Fa male dover parlare ancora oggi di negligenza, scarsa formazione del personale e carenza nei sistemi di controllo. I PM hanno riconosciuto la causa del deragliamento nell’errata posizione di uno scambio, a causa di un difetto interno di produzione
Lo scambio è rimasto aperto
lo scambio è rimasto aperto ed il treno, avendo ricevuto il segnale per poter proseguire alla sua velocità di oltre 250 km/h, piuttosto che procedere dritto verso Bologna, è stato deviato, causandone il deragliamento.
Abbiamo deciso, come già fatto per il disastro di Pioltello, di presentare un esposto e costituirci parte civile nel processo, offrendo a tutti coloro che ne avessero bisogno assistenza legale gratuita.
Non è accettabile che al giorno d’oggi accadano ancora incidenti di questo tipo e che si intervenga per sistemare le cose solamente a danno avvenuto. Con la vita della gente non si può e non si deve scherzare”.
E questi sono solamente alcuni aspetti emersi dalle indagini.
“Poche ore prima della tragedia – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – cinque operai erano intervenuti su alcuni scambi tra cui il deviatoio 5, il “punto zero” del deragliamento, e avevano notato che lo scambio non rispondeva correttamente ai comandi, un problema che non doveva assolutamente essere
Associazione di Consumatori e Utenti L.R. 06/2003
sottovalutato.
Che i responsabili siano puniti”.
Sempre dalle indagini emerge che l’errore nel montaggio dei fili dell’attuatore sia stato causato da un operaio non sufficientemente qualificato, assunto in Alstom tramite agenzia interinale con contratto a termine.
Oltre a lui sono indagati anche i due manutentori di RFI, accusati dalla Alstom di non aver provveduto ad accertarsi che lo scambio fosse correttamente posizionato
un continuo rimpallo di responsabilità che non migliora la posizione delle due società.
Considerando, infine, lo scarso numero di operai che hanno fatto diverse manutenzioni quella notte ed il poco tempo messo a disposizione, si ha presto un chiaro quadro di come siamo di fronte ad un enorme atto di negligenza e superficialità, che non deve restare impunito”.
Vergognoso scaricare sul personale
“E’ vergognoso che RFI scarichi sul proprio personale le sue responsabilità di intervento e vigilanza. Con il pensiero rivolto alle vittime e ai familiari a cui va il nostro cordoglio – dichiara Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti – siamo pronti a dare battaglia per affermare il diritto alla sicurezza dei passeggeri e a tutelare, senza alcun costo, chi si rivolgerà alle nostre associazioni”
“La democrazia vige nel trasporto ferroviario lombardo – dichiara Roberto Brunelli, Presidente di Assoutenti Lombardia -.
Alle otto di stamane sul mio cellulare, la casta bassa degli utenti ferroviari ossia i pendolari, aveva già inviato oltre 150 segnalazioni di disservizi vari, ritardi ecc.
La tragedia di Lodi assevera che il trasporto pubblico su ferro è democratico: anche i treni al AV non sono immuni dalla rilassatezza, ormai storica, nella gestione ferroviaria della rete da parte di RFI.
Temo che l’orgoglio di fornire un servizio pubblico sicuro e decoroso sia retaggio del passato.
Che i responsabili siano puniti”.