Cuasso al Monte: omicidio – suicidio, avvenuto nella mattinata di mercoledì 25 ottobre.

Cuasso al Monte: omicidio – suicidio è avvenuto nella mattinata di mercoledì 25 ottobre, in una villetta di via Cuasso al Piano nella frazione di Cavignano.

Un uomo di 80 anni, ex orafo con un passato di lavoro in Svizzera, ha sparato un colpo di pistola alla testa alla moglie Pinuccia Anselmino.

L’ottantenne dopo aver sparato alla moglie, ha rivolto l’arma contro se stesso togliendosi la vita.

A dare l’allarme al 112 era stato proprio l’anziano, Pierluigi Lachi, prima di suicidarsi.

I soccorritori, giunti sul posto, avevano trovato la donna ancora in vita ma in gravissime condizioni.

Trasportata all’ospedale di Circolo a Varese, è deceduta nella serata del 25 ottobre.

Sul movente, indagano i Carabinieri del Nucleo Operativo e del Nucleo Investigativo di Varese.

La coppia, viene descritta da alcuni vicini, come tranquilla senza mai uno screzio, mai nulla fuori dalle righe.

Gli stessi Investigatori confermano: “nessuna denuncia e nulla che facesse presagire quanto accaduto.”

I ruoli del sistema di soccorso e allarme sanitario di emergenza in Italia

Il sistema di soccorso e allarme sanitario di emergenza in Italia corrisponde al numero telefonico del 118 ed è gestito sia da personale tecnico soccorritore, sia da personale sanitario.

Come è facile intuire, i ruoli del 118 sono molteplici e ciascuno di essi ha differenti competenze e percorsi formativi.

Il servizio di emergenza/urgenza del 118 viene prestato nella sua quasi totalità con mezzi e personale di cooperative sociali, società private o associazioni di volontariato.

Quest’ultime sono da ritrovarsi in enti come la Croce Rossa Italiana, ANPAS, FAPS, FVS, di stampo laico o come la Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia di stampo cattolico.

 

Per approfondire questo tema, ti consigliamo di leggere il nostro articolo “Dove fare volontariato sulle ambulanze: associazioni in Toscana

 

Il personale di soccorso in Italia, che opera sui mezzi di trasporto di soccorso, può prestare il proprio servizio sia come volontario sia come dipendente di associazioni, enti statali ed enti privati.

Il soccorritore che presta il suo servizio come volontario non percepisce alcuna retribuzione per la sua attività, ad eccezione, in alcuni casi, di rimborsi spese giustificabili e una contribuzione per i pasti.

Il soccorritore dipendente, invece, è una figura regolarmente assunta dalla propria associazione volontaria, cooperativa, società privata o ente pubblico.

Per quanto concerne la disciplina, la gestione e la formazione del personale di soccorso, è tutto in mano alle singole Regioni italiane. Nonostante questa grande autonomia da parte delle Regioni, quest’ultime devono comunque seguire gli standard minimi imposti dallo Stato.

Ogni Regione dunque differenzia la sua disciplina, gestione e formazione del personale di soccorso, benché si possono trovare lievi differenze anche a livello delle singole centrali operative, solitamente di carattere provinciale.

 

Per approfondire questo tema, ti consigliamo di leggere il nostro articolo: “Corso di formazione per diventare volontario della Croce Rossa: informazioni utili”.

 

 

 

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