Emergenza granchio blu,  e l’Emilia Romagna chiede i danni al Governo

 

Il presidente Stefano Bonaccini ha avanzato la richiesta anche su indicazione delle associazioni che rappresentano le cooperative di pesca del territorio

chiedendo che alla deliberazione faccia seguito un adeguato sostegno economico per assicurare la possibilità di interventi urgenti. Ansa.it

Il granchio blu è un crostaceo originario del Nord America che è stato introdotto in Emilia-Romagna negli anni ’90.

Da allora, la sua popolazione è cresciuta rapidamente e oggi è una delle specie più comuni nel Mar Adriatico.

Il granchio blu è un predatore vorace e può avere un impatto negativo sull’ecosistema marino.

Si nutre di molluschi, crostacei e pesci giovani e può contribuire al declino di queste specie.

Il granchio blu è anche una specie invasiva e può rappresentare un rischio per l’economia locale.

Può infatti entrare nelle reti da pesca e danneggiare le attrezzature.

Inoltre, può essere venduto sul mercato illegalmente, il che può danneggiare le imprese che pescano granchi in modo sostenibile.

Le autorità italiane sono al lavoro per controllare la diffusione del granchio blu.

Sono state imposte delle restrizioni sulla pesca di questa specie e sono stati avviati dei programmi di sensibilizzazione per informare la popolazione sui rischi legati al granchio blu.

Nonostante gli sforzi delle autorità, il granchio blu è ancora una specie problematica in Emilia-Romagna. È importante essere consapevoli dei rischi legati a questa specie e adottare comportamenti responsabili per evitare di diffonderla ulteriormente.

Ecco alcuni consigli per evitare di diffondere il granchio blu:

  • Non mangiare il granchio blu.
  • Non acquistare granchi blu da venditori ambulanti.
  • Non liberare granchi blu nell’ambiente naturale.
  • Se trovi un granchio blu, segnalalo alle autorità competenti.

Seguendo questi semplici consigli, possiamo contribuire a proteggere l’ecosistema marino e l’economia locale.

 

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