Furbetti del reddito di cittadinanza a Catania
389 furbetti del reddito di cittadinanza sono stati denunciati a Catania. Avevano sottratto tre milioni di euro alle casse statali.

389 furbetti del reddito di cittadinanza sono stati denunciati a Catania. Avevano sottratto tre milioni di euro alle casse statali.

Furbetti del reddito di cittadinanza

I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, al termine di un’indagine durata sei mesi hanno denunciato 389 persone (tra i quali 191 pregiudicati)  per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.

I furbetti avrebbero creato all’erario un danno complessivo di oltre 3 milioni di euro.  

L’I.N.P.S. di Catania aveva svolto un controllo nei confronti di 862 cittadini per lo più residenti nel quartiere Librino.

Il controllo era finalizzato alla verifica dei requisiti necessari per ottenere il reddito di cittadinanza.

Il legislatore ha introdotto il reddito di cittadinanza per contrastare i fenomeni della povertà, disuguaglianza e l’esclusione sociale.

I carabinieri hanno interessato l’I.N.P.S. per l’immediata revoca del beneficio

I controllati avevano commesso moltissime ed evidenti irregolarità con la piena consapevolezza di voler “ingannare” lo Stato italiano.

In moltissimi casi i richiedenti dichiaravano falsamente di essere l’unico componente del nucleo familiare.

Nella maggior parte dei casi, ad esempio, il richiedente il reddito di cittadinanza dichiarava falsamente di essere l’unico componente del nucleo familiare per poter percepire il contributo.

Altri facevano invece la stessa cosa per consentire a membri della famiglia, senza lavoro, di avanzare la richiesta.

La famiglia di furbetti

I membri di una famiglia di quattro persone, ad esempio, avevano presentato tutti la richiesta di reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare che erano un unico nucleo.

La famiglia tra il 2020 e il 2022 aveva intascato una somma di quasi 19 mila euro.

Qualcuno aveva dichiarato residenze fittizie o corrispondenti a esercizi commerciali o, addirittura, aree pubbliche in cui erano presenti campi nomadi. 

In altri casi erano stati indicati gli indirizzi di Istituti Penitenziari presso i quali, in passato, alcuni indagati attualmente liberi erano stati ristretti. 

Infine, tra i destinatari del reddito di cittadinanza, i militari hanno individuato anche persone agli arresti domiciliari e lavoratori in nero occupati nel settore edile.

Tra i furbetti c’erano anche alcuni cittadini stranieri che attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni. 

L’importo complessivo riscosso indebitamente, come già detto, ammonta a circa 3.000.000 di euro.

I carabinieri hanno interessato l’I.N.P.S. per l’immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva e l’avvio delle procedure di restituzione del maltolto.

Quest’ultima attività rientra nell’ambito della continua vigilanza su l’indebita percezione di denaro pubblico con il cosiddetto “Reddito di cittadinanza”.

Il reddito di cittadinanza, purtroppo, ha spesso disatteso le reali intenzioni del legislatore di intervenire a favore della popolazione più bisognosa. 

Nell’ultimo anno i reparti dell’Arma, anche in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania hanno condotto  numerose operazioni in ambito provinciale. 

I controlli

I controlli effettuati hanno consentito di acquisire elementi indiziari sul conto di 250 persone che, a vario titolo, con false attestazioni, hanno indebitamente del denaro pubblico.

I militari hanno accertato oltre 1.850mila euro di irregolarità.

Nell’aprile dello scorso anno i militari hanno sequestrato carte di reddito di cittadinanza nei confronti di 76 soggetti (tra questi anche alcuni cosiddetti “uomini d’onore”).

Reddito di cittadinanza a Napoli inchiesta bis dei Carabinieri.

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