Il Tempio massonico. e la sua descrizione pubblico, un segno d'apertura che denota trasparenza e spiegazione di certi simboli anche per i "profani". "Il Tempio massonico è a forma di quadrolungo, ovvero di rettangolo, con un’unica porta d’accesso che viene simbolicamente considerata orientata ad occidente.

Giuseppe Conte attacca la Massoneria, ora va di moda attaccare la Massoneria, e la risposta arriva puntuale

Giuseppe Conte, in difficoltà nei sondaggi, approfitta dell’occasione di quanto accade in Sicilia, per recuperare qualche punto.

Nello specifico, però, ll Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, reagisce pubblicamente

“Carissimo Onorevole, Avvocato, Professore Giuseppe Conte, leggo il suo post in cui apertis verbis ribadisce quale ‘incompatibile l’iscrizione a logge massoniche con quella al movimento Cinquestelle’

e rassicurando i suoi iscritti dicendo che ‘la formula inserita nel codice etico del movimento è ben ampia e sicuramente idonea a rendere incompatibile l’iscrizione a logge massoniche con l’iscrizione alla nostra associazione, che valorizza i principi della trasparenza e non tollera l’affiliazione ad associazioni segrete’.

Di fronte a quest’ultima sua affermazione, però, mi consenta di manifestarLe il fatto che sono rimasto basito, incredulo e indignato”.

E quanto scrive sul sito www.grandeoriente.it il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani Stefano Bisi.

“Mi auguro – osserva Bisi – che la Sua sia stata solo una svista, perché non è possibile che un avvocato del suo stampo, un uomo di legge, per anni presidente del Consiglio dei ministri, si sia lasciato andare ad un errore così grossolano

. Qualora lo avesse dimenticato, Le ricordo che la Massoneria non è e non può neanche essere accostata o paragonata ad un’associazione segreta e rientra a pieno titolo nel novero delle associazioni previste dall’articolo 18 della Costituzione Italiana redatta da insigni giuristi 75 anni fa con Meuccio Ruini, un massone, le piaccia o meno, presidente della Commissione dei 75 che quella Carta redasse con grande accortezza, equilibrio e rigore giuridico”.

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