21 Novembre 2024 23:17
Green Pass falso, pericolosi hacker russi dietro la storia
20 mila euro ricavati dalle truffe, investiti in parte in criptomonete e in parte spesi in prodotti hi-tech di ultima generazione, capi di abbigliamento, prodotti di bellezza. (AGI).
L’inizio della storia
La modella ha voglia di andare in palestra e pensa di aggirare l’ostacolo, come tanti altri, comprando il Green Pass in rete.
Il Green Pass non arriva e la modella denuncia la truffa agli investigatori della Postale, che intervengono prontamente.
Intervento del Compartimento Polizia postale e delle comunicazioni “Liguria” di Genova
Il giovane hacker in contatto con un gruppo di russi specializzati in truffe, girava i dati dei richiedenti, con alti guadagni.
I dati personali in mano agli hacker, servono per aprire conti online, carte di credito o account presso le principali piattaforme di e-commerce.
Il “giro” è importante e funziona col reclutamento dei malcapitati su gruppi Telegram, ma gli esperti in Financial Cybercrime portano fino ad un appartamento nel Lazio.
Caso singolo risolto, ma ci sono approfondimenti per capire i meccanismi e gruppi che stanno dietro a livello internazionale.