15 Novembre 2024 22:15
Il blocco permanente ai vecchi camper e agli altri veicoli sarebbe una decisione influenzata dalla lobby dell’industria automobilistica
Il blocco permanente ai vecchi camper
Con la scusa di bloccare l’inquinamento atmosferico la lobby sarebbe intervenuta sull’Unione Europea per introdurre il blocco permanente ai veicoli obsoleti.
Le dichiarazioni di Luigi Ciolli del coordinamento camperisti sono molto dure.
Ciolli sostiene che sono decisioni sbagliate in contesti emotivi indotti.
Secondo lui la lobby dell’industria automobilistica, per indurre a comprare un nuovo veicolo, con la scusa di bloccare l’inquinamento atmosferico, sarebbe intervenuta presso i governi.
Inoltre la lobby avrebbe indotto l’Unione Europea ad introdurre una serie di standard sulle emissioni inquinanti.
Gli standard, identificati con la sigla Euro seguita da un numero, riguardano i nuovi veicoli, ma anche impediscono o limitano la circolazione dei veicoli esistenti.
Lo scopo sarebbe quello di spingere i proprietari a rottamare il veicolo anche se hanno superato la revisione, pagato la tassa di circolazione e pagato l’assicurazione.
Per verificare la classe ambientale dei veicoli basta aprire Il Portale dell’automobilista e completare i campi predisposti.
Ciolli, inoltre, ricorda che, in caso di blocco permanente dei veicoli, il Comune deve installare la segnaletica stradale verticale prevista dal Codice della Strada e dal Regolamento di Esecuzione.
In tutti gli ingressi del suo territorio il comune deve installare la segnaletica.
Inoltre deve indicare percorsi alternativi che un utente della strada può percorrere per evitare il blocco e raggiungere la propria destinazione.
Il rappresentante del coordinamento camperisti ricorda che la violazione della interdizione alla circolazione stradale per classe ambientale in Italia comporta solo una sanzione amministrativa.
La lobby dei produttori di veicoli, nel tempo, secondo Colli, ha promosso:
- l’alimentazione a diesel
- quella a GPL,
- quella METANO
- e ora quella elettrica
I veicoli elettrici
Ma la produzione dei veicoli elettrici sarebbe devastante perché:
- la loro circolazione produce ugualmente il rialzo delle polveri e il rilascio sulle strade delle usure;
- costringendo a rottamare un veicolo che ha superato la revisione,
- l’energia elettrica per la ricarica è prodotta da centrali termoelettriche inquinamento solo delocalizzato,
- il loro cuore pulsante è la batteria agli ioni di litio. L’averla a disposizione comporta enormi scavi a cielo aperto (paghe da fame e in alcuni casi sfruttamento dei minori)
- per ciascun kWh di cui è dotato un accumulatore sono emessi dai 150 ai 200 kg di CO2 nell’ambiente. In alcune aree di scavi quasi il 65% dell’acqua viene utilizzata per estrarlo comportando la migrazione dei coltivatori,
- le batterie dopo ogni ricarica riducono la loro autonomia fino a dover essere sostituite. In teoria dovrebbero avere una vita di otto anni, ma nella pratica arrivano solo fino a cinque
- quasi la metà di tutte le batterie viene smaltita in inceneritori o in discariche.
Il coordinamento camperisti In passato ha pubblicato ampi articoli dimostrando che in Italia l’inquinamento derivante da tutta la circolazione dei veicoli non supera il 25%.
Sarebbe quindi un problema da affrontare con la dovuta consapevolezza, prediligendo il trasporto delle merci su rotaia e rendendo efficiente il trasporto pubblico.