Il marocchino ha morso il poliziotto al’aeroporto di Linate
Una pattuglia della Questura di Varese ha accompagnato il marocchino all'aeroporto per l'espulsione, ma, arrivato a Linate l’uomo ha morso il poliziotto.

Una pattuglia della Questura di Varese ha accompagnato il marocchino all’aeroporto per l’espulsione, ma, arrivato a Linate l’uomo ha morso il poliziotto.

Il marocchino ha morso il poliziotto

L’uomo aveva appena lasciato il carcere ed era destinato al rimpatrio in Marocco quando ha dato in escandescenze e ha morso il poliziotto della scorta.

È stata una volante milanese sopraggiunta sul luogo a risolvere il problema utilizzando il Taser.

Nel frattempo lo scalmanato marocchino, costretto nell’auto, ha danneggiato anche il mezzo rompendone un vetro.

Il fatto è accaduto lo scorso 8 luglio e ha scatenato le proteste del SIULP per bocca del  suo segretario Paolo Macchi.

Secondo il SIULP è urgente dotare del Taser tutti i poliziotti di ogni reparto.

Il servizio avrebbe dovuto essere solo un banale accompagnamento all’aereo di uno straniero appena scarcerato e destinato all’espulsione verso il suo paese.

L’uomo è rimasto tranquillo fino a Linate, ma, una volta arrivato in aeroporto, ha aggredito gli agenti della sua scorta tentando la fuga.

L’uomo ha tentato la fuga 

Ha morso l’avambraccio di uno degli agenti che tentava di contenerlo

Gli agenti, aiutati dai militari del servizio “strade sicure” sono riusciti a rimettere l’esagitato sulla vettura di servizio.

L’uomo, una volta a bordo, ha cominciato a scalciare deformando la portiera e sfondare i vetri in un nuovo tentativo di fuga.

“E’ andato in onda un film che ormai ben conosciamo – ha  commentato Paolo Macchi, segretario del Siulp di Varese – e che tanto appassiona i cellulari di viaggiatori e passanti che non perdono occasione di filmare la disperazione e l’aggressività di taluni contrapposta all’impotenza di noi forze dell’ordine”

Secondo Macchi ormai mancano i giusti strumenti e le irrinunciabili tutele e GIUSTAMENTE i poliziotti non usano nemmeno più la forza.

Infatti ogni azione finisce per rivoltarsi contro di loro. 

A Lainate solo il sopraggiungere della squadra volante meneghina, dotata delle fasce per l’immobilizzazione degli arti e del Taser, hanno consentito di scongiurare il peggio.

Avrebbero potuto esserci ben più gravi lesioni sia per lo straniero che per i poliziotti.

Secondo Macchi, non si può più attendere ed il Dipartimento deve accelerare vertiginosamente la distribuzione del Taser.

Lo strumento sempre più spesso dimostra la sua straordinaria utilità che non può essere riservata ad un operatore su due delle volanti.

Il Taser deve entrare nel cinturone di ogni poliziotto che debba svolgere servizio in divisa o in abiti civili.

Lo strumento dovrebbe essere in dotazione anche al personale impegnato nei corpi di guardia, nelle stazioni, sui treni, negli aeroporti e sulle strade ed autostrade.

Ironicamente il Segretario del principale Sindacato di Polizia chiude aggiungendo che se gli avessero dato ascolto da oltre 15 anni la Polizia avrebbe ridotto la lunga lista di aggressioni e di lesioni da entrambe le parti.

 

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