Il suicidio.Lo scrivente Maresciallo Aiutante della Guardia di Finanza in servizio presso la Sala Operativa del Comando

Provinciale di Pistoia, scrive la presente mail alcuni minuti prima del proprio decesso

al fine di far conoscere le cause che lo hanno portato a prendere questa decisione.

Preciso che questo mio gesto è legato esclusivamente alle vicende lavorative in quanto non

ho problematiche fisiche, familiari ed economiche.

Il suicidio. Se sono arrivato a questo punto è perché nella Guardia di Finanza c’è una tensione altissima.

 

La gerarchia vuole che agli occhi dell’opinione pubblica l’immagine del Corpo appaia perfetta, senza

interessarsi minimamente del personale. 

Nel mio caso, sono stato impiegato per più di 25 anni in una sala operativa,

prendendo una specializzazione (ESI – Esperto per la sicurezza delle informazioni)

e diverse qualifiche necessarie per poter operare in settori di servizio specifici ed ora, dopo aver ottenuto il trasferimento a Viterbo,

(DOPO QUASI 29 ANNI DI SERVIZIO E INNUMEREVOLI DOMANDE PRESENTATE) non ho mai fatto, nonostante ci siano uffici, (sala operativa e sezione operazioni) alla stessa sede, in cui è previsto l’impiego di personale con la mia specializzazione

(E’ VERO CHE ALCUNI DI ESSI SONO AL COMPLETO COME NUMERO DI MILITARI MA NON TUTTI HANNO LA SPECIALIZZAZIONE PER POTERVI OPERARE PERTANTO SONO “ABUSIVI”).

Preciso che per i settori di servizio che dovrà affrontare ho ricevuto delle nozioni risalenti al periodo del corso di formazione frequentato da ottobre 1993 a luglio 1995.

Questo nuovo impiego, a cui sarà destinato, ha suscitato in me una forte tensione emotiva dovuta

anche allo stress che ho accumulato nel corso degli anni di servizio poiché, sono stato impiegato anche

in turni di 12/18 ore continuative o senza rispettare l’intervallo tra un turno e l’altro che deve essere di 11

ore (INVECE MOLTE VOLTE NELLA STESSA GIORNATA HO FATTO 8/14 E POI 20/08 OPPURE 20/08 E POI 14/20).

Infine, chiedo ai miei cugini Stefano e Marco, di consegnare questa mail ai miei genitori.

Ai miei funerali NON VOGLIO che ci sia la rappresentanza della Guardia di Finanza

ma solo gli amici, in abiti civili, che ho conosciuto nel corso degli anni travagliati che ho trascorso nel Corpo”

Parole amare e di grande sofferenza che sono veramente dolorose da commentare, eppure i casi di suicidio ci sono anche nelle forze dell’Ordine.

Suicidi che nelle Istituzioni destano imbarazzo e ancor di piu’ se si tratta di militari.

E’ essenziale in questi casi di grande professionalità e impegno, il supporto psicologico, onde evitare i fenomeni di burn-out (incenerimento)

L’obiettivo primario è il supporto psicologico agli operatori di polizia e ai militari che sempre più spesso vengono impiegati in attività di sicurezza attraverso la creazione di una community di sostegno.

Quando e perchè si verificano tali situazioni? tale situazione può verificarsi anche in altri contesti lavorativi

Se riferita alle helping profession (professioni d’aiuto) non è solo un evento personale o sporadico
ma va considerata una vera e propria malattia professionale, come afferma l’articolo di Polizia Moderna

Le motivazioni tali gesti e stress sono molteplici, ed ogni persona reagisce diversamente davanti a morti, violenza e sangue.

Ci sono pure aspetti di stress di tipo sindacale per carenza d’organici e turni massacranti: sacrifici compiuti per poter finire il turno per forza di cose, dimenticando famiglia, affetti e considerazioni personali.

Il lavoro delle Forze dell’Ordine non è un lavoro qualsiasi, e quindi deve esserci particolare attenzione e osservazione da parte delle Istituzioni, delle forze politiche e dei cittadini.

Il loro benessere è il nostro benessere; nessuno si puo’ permettere e deve permettere che le persone non siano messe nelle migliori condizioni lavorative e psicologiche per garantire a loro e a noi tutti il massimo risultato senza bruciare le loro vite (burn-out).

La solitudine uccide.

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