Indumenti raccolti, dal 1 gennaio 2022,  decreto legislativo n.116/2020

In Italia è scattato l’obbligo della raccolta differenziata dei rifiuti tessili anticipando la normativa europea

Qual è l’impatto dal punto di vista ecologico?

principali impatti sull’ambiente sono:

  • consumo ed inquinamento dell’acqua per la produzione del materiale tessile (fibra e tinteggiatura);
  • uso di terreni per la produzione delle fibre di cotone;
  • emissione di gas serra dovute al trasporto e smaltimento;
  • consumo di suolo per produzione delle fibre e smaltimento a fine ciclo di vita dei rifiuti;
  • rilascio di grandi quantità di microfibre sintetiche che si distribuiscono nell’ambiente entrando nelle catene alimentari;
  • smaltimento del rifiuto finale;
  • smaltimento degli scarti di produzione (per le fibre naturali).

Ne parliamo ancora, visto che gira nel varesotto, una raccolta di indumenti ad opera di ignoti, da noi segnalata in precedenza alla forze dell’Ordine.

Raccolgono: scarpe, borse, cinture, indumenti e biancheria

Il dubbio per non dire una certezza, e anche l’anomalia è che non esiste un numero di telefono di chi effettua la raccolta, non c’è un sito, un’associazione: nulla.

Siamo pertanto autorizzati a ritenere che il materiale venga “riciclato” e rivenduto nei mercatini, approfittando dei donatori in buona fede!

Speculazione e inquinamento

L’Agenzia Europea per l’Ambiente nel 2020 ha proposto una semplice analisi che quantifica i dati degli impatti del settore. In particolare:

  • si stima che l’industria tessile e dell’abbigliamento abbia utilizzato globalmente 79 miliardi di metri cubi di acqua nel 2015, mentre nel 2017 il fabbisogno dell’intera economia dell’UE ammontava a 266 miliardi di metri cubi

I dati a tal riguardo sono svariati e di peso dal punto di vista economico-ambientale, eppure non interessano al grande pubblico.

  • i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 kg.

Dove fanno a finire questi prodotti, se mai li controlliamo, mai lo sapremo…

Le regioni che piu’ controllano sono le seguenti:

Lombardia (con una raccolta di 28,13 kt) e  Campania (15,34 kt), seguite da Veneto (14,74 kt), Lazio (14,37 kt) ed Emilia Romagna (14,07 kt).

Meglio sarebbe donarli  a chi ha veramente bisogno, di esempi ne possiamo fare parecchi:

FONDAZIONE CASA DELLA CARITÀ

Questa organizzazione benefica raccoglie donazioni di indumenti ogni lunedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30. Ricordatevi di presentarvi all’ingresso carrabile della Casa della Carità, in Via Francesco Brambilla 8 (zona Crescenzago).

FONDAZIONE ANT

Lo staff medico della Fondazione ANT assiste gratuitamente migliaia di malati di tumore nelle loro case.

Questa è la pagina dedicata a tutti i 63 Charity Point italiani con indirizzi e contatti.

TAZZINETTA BENEFICA ONLUS

Questa storica associazione milanese assiste anziani che vivono nella povertà e famiglie indigenti. Raccoglie regolarmente vestiti usati che vengono poi distribuiti agli assistiti

OPERA SAN FRANCESCO

Dal 1959 l’Opera di San Francesco, fondata dai Frati Cappuccini, garantisce ai poveri assistenza gratuita e accoglienza. In Via Vallazze 113 (zona Lambrate) si trova il suo Centro Raccolta.

Gli esempi potrebbero essere tantissimi, se c’è un indirizzo, un telefono, un’associazione registrata è meglio che lasciarli in un sacco che va a ignoti.

 

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