23 Novembre 2024 12:00
I presunti responsabili del giro di droga di Zungri e dintorni nascondevano la droga nel capitello della Madonna.
La droga nel capitello della Madonna
Due fratelli e un cugino nascondevano la droga nel capitello della Madonna e il GIP ha disposto per loro gli arresti
Il giro di spaccio si era allargato da Zungri ai centri limitrofi fino a raggiungere alcune località costiere che la presenza di turisti rendeva particolarmente remunerative.
Tutto è iniziato con il controllo occasionale di un giovane assuntore, trovato in possesso di una modica quantità di marijuana.
I Carabinieri della Stazione di Zungri e del NORm della Compagnia di Tropea hanno iniziato una serrata attività di indagine riuscendo a ricostruire la vicenda.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal Procuratore Camillo Falvo ha coordinato l’attività dei carabinieri.
Gli inquirenti hanno ricostruito una cinquantina gli episodi di spaccio, commessi tra gennaio e giugno 2020, che hanno contestato ai presunti autori.
La cosa più singolare sono le modalità con le quali i tre giovani hanno organizzato la loro illecita attività.
I tre occultavano la droga in una cavità ricavata all’interno di un’edicola votiva dedicata alla Madonna, nel centro cittadino di Zungri.
Il capitello era proprio l’insolito luogo dal quale la sostanza veniva poi prelevata in piccole dosi, per soddisfare le richieste degli assuntori.
Gli ordini sui social
I clienti ordinavano la droga attraverso piattaforme social.
I pagamenti venivano poi saldati direttamente ai giovani, che avviavano le procedure di consegna, proprio nei pressi dell’altare votivo.
Le indagini hanno anche consentito di accertare il presunto coinvolgimento nel furto di almeno tre autovetture.
Oltre al furto di alcuni cavalli, di attrezzature agricole nonché di un furto commesso all’interno di un’abitazione di Zungri.
Accogliendo le richieste della Procura della Repubblica il GIP ha disposto gli arresti domiciliari per uno dei tre ed il carcere per gli altri due.
I tre sono già noti alle cronache per il brutale pestaggio di una giovane ragazza presso un distributore di benzina della provincia lo scorso 26 settembre.
Le immagini del pestaggio lanciate sui media e virali sul web, hanno sconvolto l’opinione pubblica per la loro violenza.