27 Dicembre 2024 06:21
Carabinieri di Pesaro-Borgo Santa Maria hanno arrestato i tre presunti autori della rapina dell’orologio a una copia nell’agosto del 2020
la rapina dell’orologio a Pesaro
Stamane i carabinieri hanno arrestato tre sospettati rapinatori di orologi di valore ritenuti anche autori della rapina dell’orologio di valore avvenuta nell’agosto 2020.
Gli arresti sono avvenuti tra Napoli e la casa di reclusione di Roma Rebibbia
L’arresto segue una articolata attività investigativa svolta dai Carabinieri della Compagnia di Pesaro con la collaborazione del R.I.S. Carabinieri di Roma e dell’Arma di Napoli.
I militari hanno arrestato i tre soggetti, ritenuti autori della rapina di un orologio di valore avvenuta a Pesaro ai danni di una coppia nell’agosto del 2020.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Pesaro su richiesta della locale Procura della Repubblica.
I carabinieri hanno rintracciato due indagati a Napoli (uno ai domiciliari) ed il terzo già detenuto presso la suddetta struttura della capitale.
l’indagine
L’indagine, nata nell’estate del 2020, ha portato i Carabinieri di Pesaro sulle tracce di appartenenti a gruppi criminali campani coinvolti in rapine di orologi di lusso.
Uno dei tre arrestati era già ai domiciliari poiché indagato per analoga rapina commessa nell’aprile del 2021 a Firenze in danno di una famosa giornalista.
I fatti sono avvenuti a Pesaro durante una notte del mese di agosto 2020.
Un imprenditore locale e la moglie sono stati aggrediti, minacciati e violentemente malmenati davanti al cancello della loro villa.
Gli autori sarebbero i tre indagati che gli avrebbero strappato dal polso un orologio Patek Philippe del valore di ben 40.000 euro.
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Borgo Santa Maria e del Nucleo Operativo della Compagnia di Pesaro hanno dimostrato che l’aggressione non era stata casuale.
I rapinatori avevano notato l’orologio già in un ristorante di Riccione, dove l’uomo aveva cenato con alcuni amici.
Gli esperti rapinatori lo avevano costantemente osservato, a sua insaputa.
I malviventi avevano poi deciso di attendere che l’imprenditore pesarese terminasse la serata per poi pedinarlo fino a casa in attesa del momento più propizio per colpire.
professionisti del crimine
I carabinieri hanno pensato fin dall’inizio che i responsabili della rapina fossero professionisti del crimine.
I rapinatori infatti avevano preso ogni precauzione, al fine di impedire alle Forze dell’Ordine di risalire alla loro identità.
Infatti, il gruppo campano aveva soggiornato a lungo sul litorale romagnolo e marchigiano utilizzando documenti falsi e schede telefoniche intestate a persone inesistenti.
Inoltre i malviventi utilizzavano auto noleggiate o esportate verso altri paesi dopo il colpo.
Le indagini mirate e approfondite unite all’esame delle immagini di videosorveglianza hanno consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi a carico dei tre arrestati
Non solo, un accurato sopralluogo dei Carabinieri aveva consentito di trovare, tra i cespugli, un braccialetto ed un cappellino indossati da uno dei rapinatori durante la rapina.
Gli accertamenti eseguiti dai R.I.S. di Roma hanno confermato la corrispondenza del profilo genetico di uno degli indagati con quello ritrovato nel cappellino.