27 Dicembre 2024 03:32
Lago Maggiore, un film “la barca delle spie” in Israele, Izhar Harlev, co-creatore e capo sceneggiatore di serie come Mossad 101 e The Gordin Cell, starebbe già lavorando alla sceneggiatura.
Lago Maggiore al centro dell’attenzione mediatica anche fuori Italia (AGI).
La news particolarmente sentita per giorni in Italia, porterà a una nuova serie intitolata “Maggiore”. Ne parla, citando fonti dirette, il portale specializzato “Coming soon”.
I primi dettagli della serie israeliana come riporta “Coming soon”.
” Maggiore, lunga 8 episodi, è sviluppata da Dafna Prenner, della casa di produzione Artza Productions
La serie coinvolge come produttori anche Leo Maidenberg e Jad Ben Ammar di Kador. Izhar Harlev, co-creatore e capo sceneggiatore di serie come Mossad 101.
E The Gordin Cell, è stato coinvolto come showrunner e sta già lavorando alla sceneggiatura.
Il caso con le spie lo avevamo già trattato anche noi:
Riunione segreta con agenti di varie nazionalità tra cui russi, italiani e israeliani vicini alla Svizzera, sul Lago Maggiore.
Se si fosse trattato di un normale incontro magari avrebbero potuto scegliere un hotel di lusso, a Stresa per esempio, senza nulla togliere ad altre località.
La scelta della navetta garantiva invece una particolare riservatezza e d’altra parte, visto chi erano i partecipanti, se ne capisce ora il motivo.
Agenti governativi, chiamiamoli pure 007, di varie nazioni che si trovano tra loro per decidere e scambiarsi informazioni e trovare accordi?
Uno di loro in particolare, l’ex agente del Mossad, 54 anni, Erez Shimoni, era molto considerato, tanto che il premier israeliano ha dichiarato:
“il Mossad ha perso un caro amico, un impiegato dedicato e professionale che ha dedicato la sua vita alla sicurezza dello Stato di Israele per decenni, anche dopo il suo pensionamento”.
Ben Ammar ha spiegato che l’idea alla base dello sceneggiato è quella di creare una serie di ‘gialli’ in grado di ritrarre gli ufficiali dell’intelligence italiana in un modo tutto nuovo.
“’The Bureau’ è stata la prima serie a mostrare come le spie francesi potessero essere abbastanza intriganti da attirare un pubblico internazionale. Vogliamo fare lo stesso con gli 007 italiani” (AGI).