22 Novembre 2024 14:22
L’autopompa della strage di via Palestro
L’autopompa della strage di via Palestro
Il prossimo 27 luglio ricorre il 30° anniversario della strage di via Palestro a Milano, in cui persero la vita tre Vigili del Fuoco: Piceno, Pasotto e La Catena.
In questi giorni nel cortile del PAC (Padiglione di Arte Contemporanea) di via Palestro è esposta l’autopompa con la quale il 27 luglio 1993 persero la vita i tre Vigili del Fuoco sopracitati.
Nel maggio del 2022 due Vigili del Fuoco Volontari, Giovanni Totino e Bruno Palmerino, presero a cuore l’automezzo riportando all’originale la livrea con tutti i vari accessori come si presentava nel 1993.
Gigi Tosetti, capo reparto del Comando di Milano ha curato l’allestimento dell’autopompa affinché, in questi giorni, al suo interno sia presente uno schermo che proietta immagini e storie della strage.
Grazie ai Vigili del Fuoco, in questi giorni l’autopompa potrà essere visitata al Padiglione di Arte Contemporanea.
Storia della strage di via Palestro.
Attorno alle 23 del 27 luglio 1993, due vigili urbani transitarono con l’auto di servizio in via Palestro a Milano e furono avvicinati da un gruppo di persone che segnalarono la presenza di un’auto dai cui finestrini usciva del fumo.
Qualche minuto dopo giunsero i Vigili del Fuoco, che notarono la presenza, all’interno del cofano, di un involucro di grosse dimensioni.
Temendo trattarsi di un ordigno esplosivo, ordinarono di evacuare la zona. Mentre si procedeva all’operazione, il veicolo esplose uccidendo uno dei vigili urbani, tre vigili del fuoco e una persona che dormiva su una panchina dei vicini giardini pubblici.
Almeno dodici persone rimasero ferite. L’esplosione danneggiò, tra l’altro, il sistema di illuminazione pubblica, frantumò i vetri delle abitazioni in un raggio di circa 200-300 metri e lesionò il muro esterno del Padiglione di Arte contemporanea, nella stessa via. L’esplosione raggiunse la condotta del gas sottostante alla sede stradale che prese fuoco. Per ore i vigili del fuoco non riuscirono a domare l’incendio.
All’alba del mattino dopo, esplose anche una sacca di gas formatasi proprio sotto il Padiglione. La seconda esplosione distrusse dipinti e danneggiò anche la Villa Reale, al cui interno aveva sede la Galleria d’Arte moderna.
Foto: Andrea Cherchi