17 Novembre 2024 13:20
Lingua italiana, l’impegno di Aldo Rovito
Cambiamenti Proposti per il Sostegno agli Italiani all’Estero: Intervento di Aldo Rovito a Verona-tema: lingua italiana.
**Data: 20 Aprile 2024**
**Luogo: Verona, Italia** – Durante il convegno internazionale “Le nostre radici”, che si è tenuto oggi a Verona, Aldo Rovito, presidente dell’Associazione Culturale Identità Italiana – Italiani all’estero, ha sottolineato l’importanza dell’informazione in lingua italiana per mantenere i legami con gli emigrati italiani nel mondo.
**Ringraziamenti e Riconoscimenti**
Il convegno, organizzato dall’Associazione Veneti nel Mondo, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti significativi della diaspora italiana.
Rovito ha iniziato il suo discorso ringraziando l’associazione ospitante e il suo presidente, Aldo Rozzi Marin, per il loro impegno continuo a favore degli emigrati italiani.
**L’Importanza dell’Informazione in Lingua Italiana**.
Rovito ha evidenziato come l’informazione in lingua italiana sia cruciale per mantenere vivi i legami tra gli italiani all’estero e la loro terra d’origine.
Questa funzione, ha aggiunto, merita un sostegno più robusto da parte dello Stato italiano.
**Critiche ai Tagli di Finanziamento**
Il presidente ha poi criticato i recenti tagli ai finanziamenti in questo settore, descrivendoli come dannosi per la conservazione delle radici culturali e linguistiche degli italiani all’estero.
**Proposta di Riforma del Finanziamento**
Rovito ha proposto una revisione del sistema di erogazione dei contributi.
Secondo la sua visione, i fondi non dovrebbero essere assegnati a consuntivo, ma basati su progetti annuali documentati.
Questi progetti, una volta approvati, dovrebbero ricevere finanziamenti distribuiti in tre o quattro rate durante l’anno.
**Chiamata all’Azione**
Per concludere il suo intervento, Rovito ha affidato la sua proposta all’Associazione Veneti nel Mondo e ai membri del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) presenti al convegno. Ha invitato tutti a esaminare e discutere la proposta, rimanendo disponibile per qualsiasi approfondimento necessario.
Con questo importante appello, Rovito mira a garantire che gli italiani all’estero non solo mantengano, ma anche rafforzino i loro legami con l’Italia, assicurando che le loro voci siano ascoltate e supportate adeguatamente.
Accogliamo volentieri l’invito di Rovito, perché è importante la lingua come fonte di trasmissione degli insegnamenti dei padri, usi e costumi.
L’Italia è famosa nel mondo più per il passato per il presente: le opere dei romani sono ancora presenti anche fuori dall’Europa.
E anche tanti pensatori inventori e scrittori sono ancora giustamente citati nel mondo come esempio.
Le mostre di Leonardo da Vinci si trovano dovunque, ne ricordo una in particolare in Spagna su cui avevo scritto.
E la lingua italiana a partire da Dante Alighieri deve sopravvivere all’unificazione linguistica corrente e parliamo dell’inglese tanto per fare un esempio comune che non ha comunque nonostante il suo proliferare a livello commerciale e turistico, tutte le sfumature di quella italiana.
Lingua italiana svilita dai neologismi e dall’utilizzo di tanti termini inglesi per enfatizzare concetti semplici e renderli molto spesso di difficile interpretazione e comprensione.
La lingua serve a comunicare, a scambiare opinioni, a fare business e lavoro.
Ma è anche un mezzo acquisito secondo i “comportamentisti” (Piaget) attraverso l’esperienza.
Chomsky propone a spiegarlo, il modello generativo-trasformazionale, è innato.
Al di là dei pensieri e delle interpretazioni, non si tratta solo di suoni convenzionali ma c’è molto di più: esperienza e ambiente giocano un ruolo fondamentale per assorbire e fare proprie le informazioni personali che interagendo con gli interlocutori, producono la lingua, al di là delle regole grammaticali importanti, per arrivare ad una lingua in continuo aggiornamento e divenire.
La lingua è pertanto un modo di tramandare il passato e mantenere vivo il presente, peculiarità degli umani che li differenzia dagli animali.
La lingua Italiana è duttile e spesso intraducibile, per la sua essenza e particolarità derivante da usi e costumi tramandati: motivo di più per conservarla.
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