Matteo Messina Denaro: arriva l'arresto di Andrea Bonafede

Matteo Messina Denaro, arresto di Bonafede, il cerchio comincia a stringersi

Matteo Messina Denaro, le indagini proseguono a tempo indeterminato

Il caso ha avuto eco internazionale e “nostri” non lasceranno nulla di intentato.

il video dell’arresto di BONAFEDE ANDREA

https://vtube.it/video-arresto-di-bonafede/

 

Oggi la novità delle indagini e l’ordinanza con applicazione di misura cautelare.

L’ordinanza deriva dal GIP Dott. Alfredo Montalto.

La richiesta della misura è di oggi 23 gennaio 2023:

esaminata la richiesta del Pubblico Ministero nelle persone del Procuratore della Repubblica Dott. Maurizio

de Lucia, del Procuratore aggiunto Paolo Guido, e del Sostituto Procuratore Dottor Pierangelo Padova procedimento 841/2023 RGNR

arriva la misura verso BONAFEDE Andrea, nato a Campobello di Mazara..

Il reato contestato:
-art.416bis, commi I,II,III,IV,V e VI c.p. (associazione mafiosa)

l’accusa verso BONAFEDE:

accusa di aver fatto parte, unitamente a MATTEO MESSINA DENARO ed ad altre persone non ancora

identificate, della associazione mafiosa “cosa nostra” e per essersi, insieme, avvalsi della forza di

intimidazione del vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento ed omertà che ne deriva

per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo

di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti

e vantaggi ingiusti per sè o per altri, ovvero al fine di impedire od ostacolare il libero esercizio del voto

o di procurare voti a sè o ad altri in occasione delle consultazioni elettorali

e per avere in particolare ANDREA BONAFEDE contribuito a far sì che MATTEO MESSINA DENARO potesse

continuare a svolgere le proprie funzioni direttive nonchè a protrarre la propria condizione di latitante

nonostante l’insorgere di una grave patologia oncologica consentendo al predetto MATTEO MESSINA DENARO:

-di acquisire l’identità del BONAFEDE al fine di cedergli la propria carta di identità numero..

Come è avvenuto lo scambio di identità sulla carta d’identità? In un modo molto semplice:

cedendo la carta identità di BONAFEDE a MATTEO MESSINA DENARO, che ha “apposto la sua foto”.

Quest’operazione ha permesso di semplificare la possibilità di muoversi a MATTEO MESSINA DENARO “eludendo i controlli delle forze dell’ordine”.

L’apposizione della foto ha permesso al latitante di presentare come originale, la carta del BONAFEDE.

Operazione che ha dato la possibilità a MATTEO MESSINA DENARO di “accedere alle cure del Sistema Sanitario Nazionale senza disvelare la propria reale identità”.

Altre accuse mosse dagli inquirenti:

– la “disponibilità della abitazione sita in Campobello di Mazara, via CB n.31.
L’abitazione era stata acquistata il 15 giugno 2022 e ceduta a MATTEO MESSINA DENARO “affinchè egli potesse dimorarvi con continuità per almeno sei mesi”

– l’acquisto dell’auto Alfa Romeo Giulietta, targata ga785kl, “utilizzando i documenti forniti da ANDREA BONAFEDE”

L’uso dell’auto era importante e dava la possibilità a MATTEO MESSINA DENARO,
di muoversi in autonomia  e coi documenti non avrebbe avuto problemi in caso di
controllo da parte di eventuali agenti.
– la disponibilità di “almeno due autovetture”, una fiat 500 oltre alla Giulietta tramite l’acquisto col documento della madre di BONAFEDE, Giuseppa Cicio.

 

MATTEO MESSINA DENARO, chi è?

Lo spiega il PM nella sua richiesta, parlando di “noto esponente di vertice” e non come il capo di “cosa nostra”
come spesso altri commentatori hanno scritto.

Responsabile di cosa?
“Innumerevoli efferati delitti per i quali ha riportato condanne irrevocabili” e questo la dice lunga sulla fermezza dell’accusa.

La lunga latitanza, come si spiega?
Le indagini sono state complesse e di cui si saprà col tempo ( si intuisce ), e con “innumerevoli vicende giudiziarie ancora non definitivamente conclusesi”.

Le indagini e gli accertamenti.

Il PM parla di “accertamenti, svolti con rapidità ed accuratezza dalla Polizia giudiziaria.
La complessità e delicatezza degli accertamenti è tale da far scrivere:
“mosaico indiziario di indubbia chiarezza”, precisando e ponendo l’accento sull’uso delle intercettazioni.
Gli indizi e i dettagli medici decisivi:
l’operazione di ” epatectomia presso la clinica “la Maddalena “di Palermo il 4 maggio 2021 assieme all’utilizzo
delle intercettazioni delle utenze telefoniche..

Hanno portato a spiegare e mettere a confronto la posizione del Bonafede che non avrebbe potuto trovarsi in due punti contemporaneamente.

A conferma della tesi che i BONAFEDE erano due, uno falso MATTEO MESSINA DENARO e l’altro vero, ANDREA BONAFEDE.

BONAFEDE ha ceduto la sua identità

Gli inquirenti non hanno dubbi, certificano i tabulati telefonici, e questo cosa comporta per BONAFEDE?

L’identità falsa ha “consentito a MATTEO MESSINA DENARO” di preservare il suo status di latitante”.
Dandogli la possibilità di svolgere il suo ruolo di “capo”.

Altre accuse a BONAFEDE:
-BONAFEDE ha acquistato per conto di MATTEO MESSINA DENARO, un appartamento sito in Campobello di Mazara, via CB 32 N.4.
Il denaro per l’acquisto è stato versato da MATTEO MESSINA DENARO.

Le risposte all’interrogatorio con con prove inoppugnabili
BONAFEDE come ha risposto? Ha “risposto limitandosi, in buona sostanza, ad ammettere i fatti ormai innegabili”.

In sua difesa BONAFEDE ha cercato di parare i colpi per sminuire le sue responsabilità sugli incontri, dicharando di aver “incontrato casualmente MATTEO MESSINA DENARO”.

Come ha cercato di giustificarsi BONAFEDE?
Facendo capire di essere andato incontro a MATTEO MESSINA DENARO ( si conoscevano da giovani) a causa delle sue condizioni di salute.

In realtà si è fatto pagare bene per l’aiuto…(15 mila euro in contanti per l’appartamento in via CB 31 n.14).
Soldi pagati con un assegno circolare che BONAFEDE ha versato sul suo conto corrente-

BONAFEDE si è interessato pure di altro:
-ha chiesto a un medico di base di Campobello, “dottor Tamburello o Tumbarello”, di emettere alcune ricette.
Ha comunque aggiunto “di non aver rivelato al medico l’identità del soggetto realmente interessato”.

Le incongruenze nel racconto di BONAFEDE:
-La carta di identità di BONAFEDE è stata trovata addosso a MATTEO MESSINA DENARO, mentre nella sua deposizione BONAFEDE dice di essersi fatto ridare la carte di identà.

-l’incontro tra i due non è stato casuale; MATTEO MESSINA DENARO, aveva utilizzato l’identià di BONAFEDE “già in data 13 novembre 2020.
MATTEO MESSINA DENARO era stato operato il 13 novmebre 2020
BONAFEDE aveva citato la data dell’incontro “casuale” “intorno alla metà del 2022”.

Il quadro indiziario pesante verso ANDREA BONAFEDE
La richiesta del PM al GIP parla di ” un quadro indiziario a carico dell’indagato di estrema gravità”.
Questo ha indotto alla richiesta della misura cautelare.
Ci sono, infine, le modalità di tutela prevista per gli indagati: “qualificata probabilità sulla responsabilità”

Il documento di cui siamo a conoscenza, precisa che ci sono, in sostanza, con tutte le sentenze della Cassazioni dei casi analoghi
in tema di mafia, ndrangheta e camorra, il profilo dei delitti ha natura oggettiva.

MATTEO MESSINA DENARO ha utilizzato “l’identità del BONAFEDE ANDREA”, visto che quest’ultimo “gli ha fornito direttamente o indirettamente, la propria carta d’identità (sulla quale il MESSINA DNARO ha apposto la propria effige fotografica), la tessera sanitaria ( e quindi anche il codice fiscale), l’immobile nel quale abitare e le autovetture per gli spostamenti

dettagli: cominciano ad allontanarsi da LUI

Rosa Leone, compagna da 11 anni di Andrea Bonafede, l’uomo che ha fornito documenti e molto altro al boss Matteo Messina Denaro.

“Adesso però l’ho lasciato, ho chiuso con lui, non voglio saperne più niente”, aggiunge.

 

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