MELITO DI PORTO SALVO, 37ENNE MINACCIAVA PASSANTI

ARMATO DI COLTELLO: ARRESTATO DAI CARABINIERI.

Melito. Lunedì 13 giugno, a San Lorenzo Marina, dove in corso Saltolavecchia. ci informano i Carabinieri, il luogo in cui il 37enne agiva.

Cosa è successo?

I militari dell’Arma hanno rapidamente individuato e bloccato l’uomo

il 37enne brandendo un coltello dava in andato in “escandescenza senza un apparente motivo”

La rabbia incontenibile lo avrebbe indotto a cercare di colpire in parti vitali alcuni congiunti e minacciava di morte pure alcuni passanti.

Sgomento e paura in zona

 lo sguardo incredulo degli abitanti circostanti che osservavano la scena dalle proprie abitazioni o che si trovavano per strada nelle vicinanze.

Attimi di concitazione, tanta paura e una situazione che poteva tragicamente degenerare.

Il brillante intervento dei militari dell’Arma dei Carabinieri, ha consentito di contenere ed impedire danni a persone

L’intervento dei Carabinieri ( Sezione Radiomobile della Compagnia di Melito di Porto Salvo) con le dichiarazioni si seguito riportate:

Cosa sarebbe successi se l’azione non fosse stata rapidamente contenuta e gestita senza feriti dall’intervento dei Carabinieri di Melito?

I militari sono riusciti ad impedire che potesse fare del male agli operatori, ai cittadini o a se stesso.

Il giovane, dopo essere stato arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria
Infine è stato successivamente tradotto presso il carcere di Reggio Calabria “Arghillà”. 

Episodi limite, che accadono di frequente in tutta Italia:

  • successo a Messina il 6 giugno : “L’extracomunitario è stato bloccato all’interno di un edificio poco distante dalla Chiesa di Provinciale”
  • a Milano, il 23 maggio: uomo di età inferiore ai trent’anni e che parlava in spagnolo, è entrato in un bar, molestando i clienti e minacciandoli. 
  • A Rimini, oggi: la Polizia di Stato di Rimini ha denunciato in stato di libertà un cittadino senegalese, irregolare sul territorio italiano

Da cosa dipende l’aggressività?

L’aggressività è l’espressione di un istinto o di una reazione emotiva ad un evento frustrante, da cui il soggetto si sente minacciato.

In altri casi, l’aggressività è considerata una caratteristica comportamentale appresa nel tempo.

Cosa può nascondersi dietro la rabbia?

Le esplosioni di rabbia ripetute nascondono una profonda sofferenza interiore.

In molti casi le persone che si arrabbiano troppo sono particolarmente sensibili alle esperienze di perdita, rifiuto e abbandono.

Ci possono essere anche altri fattori che incidono fortemente come l’assunzione di alcool e droghe ad esempio.

Dietro la rabbia potrebbero nascondersi:

  • depressione reattiva, spesso derivante dalla percezione di un fallimento irrimediabile in un proprio obiettivo, che non permette di organizzare nuove soluzioni; 
  • senso di colpa, provato quando si ha percezione di aver causato danno contro qualcuno o di aver violato norme morali;
  • vergogna, cioè la percezione di minaccia o danno per la propria immagine pubblica (perdere la faccia, brutta figura).

Le cause penali le investigheranno le forze dell’Ordine, per il resto dovrebbero essere psicologici e servizi sociali.

Le minacce e la rabbia che sfocia dopo situazioni personali e famigliari che nascono da povertà, litigi e stress portano sempre piu’ spesso a tragedie famigliari.

Il racconto di queste tragedie con mamme che uccidono i figli dovrebbe far riflettere persone e istituzioni, cosa fare?

L’aiuto e l’intervento della Croce Rossa Italiana:

Se stai vivendo un momento di solitudine, ansia, stress o stai affrontando un periodo particolarmente delicato della tua vita, sappi che non sei solo.

Il team di psicologi della Croce Rossa è pronto ad aiutarti e a fornirti un supporto concreto ed immediato.

Chi chiamare?

Il servizio è completamente gratuito e accessibile a tutti (+18 anni). Per iniziare il percorso di supporto psicologico basta chiamare il numero di pubblica utilità 1520. Il servizio è attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20.

Carabinieri e Polizia sempre piu’ spesso intervengono a sedare liti e a cercare di mediare, ma non è il loro compito: chi si accorge di certe situazioni limite è meglio chiami

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