Catania “Mio padre sta per uccidere mia madre a coltellate” : per il giudice all’aggressore solo i domiciliari, non si evitano così i femminicidi
Catania 30 Novembre 2022, aveva chiamato i soccorsi la ragazza, mentre il padre armato di coltello, stava per uccidere la madre, ma a lei non è importato nulla, per salvare la sua mamma si è avvinghiata alle spalle del padre aguzzino, per tentare di strappargli il coltello dalle mani, e fare in modo che la madre scappasse, riportando una bel pò di tagli alle mani.
Non era la prima volta che il padre andava fuori di senno.
Questa ragazza ha salvato la madre dall’ennesima aggressione del marito, un 38enne tossicodipendente da oltre 10 anni, molto aggressivo, tanto che era stato già allontanato dalla moglie.
Un allontanamento che non è servito, in quanto il tossico si è ripresentato sotto casa, e il calvario fatto di violenze e miseria, è ricominciato.
I soldi il tossico li pretendeva per la droga, lasciando la famiglia senza denaro.
Urla, e schiamazzi sotto casa, così il tossico dipendente ha obbligato l’ex moglie ad aprirgli la porta.
Le urla erano così forti che sono state udite in tutto il quartiere Canalicchio, alla periferia di Catania.
La donna esausta ha deciso di farlo salire su, ma non appena il tossico dipendente è arrivato in casa, le si è scagliato contro.
Pretendeva 500euro brandendo prima le forbici e poi coltello
Pretendeva 500euro, e per avere quei soldi era disposto pure ad uccidere, brandito prima le forbici da cucina, e dopo un lungo coltello, puntandolo contro la donna, davanti ai figli piccoli.
“Ti ammazzo, ti brucio con l’acido”, urlava il tossico, la figlia maggiore, nonostante fosse terrorizzata ha difeso la sua mamma.
La ragazza prima ha allertato il 112, urlando : “Mio padre sta per uccidere mia madre con un coltello” e dopo, prima che fosse troppo tardi, si è scagliata contro il padre, lo ha afferrato alle spalle, e ha cercato di strappargli il coltello di mano, per dare alla madre il tempo di fuggire di casa.
La donna è scappata subito, suonando disperata ai vicini per chiedere aiuto e riparo, insieme ai figli più piccoli.
All’arrivo dei Carabinieri
Quando i Carabinieri sono giunti sul posto, l’aggressore era ancora lì, insieme ad un vicino, intervenuto quando ha sentito le urla disperate, che arrivavano dall’appartamento.
L’intervento del vicino è stato provvidenziale, intanto l’aggressore aveva ancora la schiuma alla bocca per la rabbia, era agitato e continuava ad insultare la moglie.
Pensate un pò per il giudice, questo tossico dipendente pericolosissimo, va semplicemente ai domiciliari : i femminicidi non si scongiurano così, le donne vanno tutelate.