16 Novembre 2024 00:24
Al termine delle indagini preliminari sul tragico incidente costato la vita, il 12 settembre del 2022, a Mirano (Venezia), alla ottantaduenne del posto Paola Mauri, il Pubblico Ministero della Procura di Venezia ha chiesto il rinvio a giudizio di P.S., l’automobilista di 87 anni che l’ha travolta.
Riscontrando la richiesta, il Gip del tribunale lagunare, dott. Alberto Scaramuzza, ha fissato per il 17 gennaio 2024, alle ore 10.30, l’udienza preliminare del processo. I tre figli della vittima, affidatisi a Studio3A, non avevano mai espresso risentimento nei confronti del responsabile dell’investimento, ma si aspettano comunque giustizia.
La dinamica dell’incidente stradale occorso a Mirano
Il terribile sinistro, successo alle 8.40 del mattino, è stato ricostruito nei dettagli dall’ing. Stefano Fracaro, il Consulente Tecnico d’Ufficio a cui il Sostituto Procuratore ha affidato l’incarico di accertarne, appunto, dinamica, cause e responsabilità. Alle operazioni peritali ha partecipato anche l’ing. Mario Piacenti quale consulente tecnico per la parte offesa messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso il General manager dott. Riccardo Vizzi, si sono affidati i congiunti dell’ottantaduenne e che ha già ottenuto l’integrale risarcimento per i propri assistiti dalla compagnia di assicurazione della vettura.
L’automobilista, alla guida della sua Lancia Musa, è uscito da via Porara, superando lo “Stop”, e ha attraversato la strada principale, via Wolf Ferrari, per immettersi in via Lombardini, altra laterale sfalsata però di alcuni metri rispetto a via Porara. Proprio in quel mentre, tuttavia, sopraggiungeva lungo via Wolf Ferrari Paola Mauri, che stava attraversando a piedi, tenendo a mano la sua inseparabile Rower da donna, l’area dell’intersezione tra quest’ultima e via Lombardini, all’interno della quale si trovava peraltro già abbondantemente, da almeno 6-8 secondi, aveva già percorso circa dieci metri, quando la macchina ha impegnato l’incrocio.
La trasgressione al Codice della Strada dell’imputato
Ma, nonostante “il pedone e il velocipede si trovassero a distanza ravvicinata già dall’istante della sua immissione da via Porara e fossero ben avvistabili” evidenzia l’ing. Fracaro nella sua perizia cinematica, l’imputato non ha “saputo arrestare il proprio mezzo prima della collisione”.
Il magistrato inquirente imputa a P. S. “colpa consistita in negligenza, imprudenza ed imperizia nella guida e violazione delle norme che presiedono alla circolazione stradale”, con particolare riferimento agli artt. 140, 141, 143 e 146 del Codice della Strada, relativo, quest’ultimo, alla trasgressione dei segnali stradali. L’ottantasettenne, infatti, ha commesso una ulteriore violazione “tagliando” l’incrocio e immettendosi in via Lombardini praticamente contromano.
Il resto, purtroppo, è tristemente noto. A causa dell’urto la signora Mauri è rovinata al suolo con la sua bici. E’ stata trascinata e sormontata dalle ruote della vettura prima che questa si arrestasse. Troppo anche per un’anziana, come lei, che godeva di ottima saluta ed era ancora attivissima. La donna è deceduta sul colpo a causa delle gravissime lesioni e politraumi riportati.