Fuori l’Italia dalla NATO! presidio all’aeroporto militare di Ghedi (BS)

Fuori l’Italia dalla NATO! La pace e non la guerra, è il messaggio chiaro e deciso per la campagna elettorale

Fuori l’Italia dalla NATO! Mettiamo al centro della campagna elettorale il tema della guerra attraverso la mobilitazione:

• Contro la partecipazione dell’Italia a tutte le guerre in corso!
• Soldi per fare fronte alla crisi economica e ambientale e al carovita
anziché per le spese militari!
• Per sanità e istruzione pubbliche e di qualità, la lotta al carovita,
per le bonifiche ambientali necessarie

-e gli investimenti per la lotta alla crisi climatica, per la creazione di posti di lavoro,

per i lavori pubblici realmente necessari al paese e un reddito dignitoso per
tutti/e!

Fuori l’Italia dalla NATO! l’Italia partecipa attivamente ai conflitti in corso

La partecipazione diretta dell’Italia, non piace a molti: “nel mondo attraverso 38 missioni militari e supporta l’impegno bellico dell’Ucraina con armi e soldi”.

La guerra quanto ci costa

La guerra ci costa ad oggi 26 miliardi di euro l’anno.

Cifra destinata ad aumentare in poco tempo fino a 40 miliardi, ossia il 2% del PIL, come imposto dagli
accordi NATO e ribadito dal Parlamento italiano lo scorso 12 marzo

L’inquinamento dovuto agli armamenti militari e la le loro esercitazioni

l’inquinamento riguarda di interi territori per la presenza di poligoni militari (come i 3 poligoni NATO in Sardegna, ad Aviano (PN) e tanti altri.

Le conseguenze sulla salute? Patologie tumorali tra i civili italiani che vivono e lavorano nei pressi dei poligoni, esposti ad esalazioni di ogni tipo.

Numeri altissimi:  8000 militari ammalati per l’uranio impoverito, senza contare i contaminati dall’amianto sulle navi militari.
Ma pure altri fattori cancerogeni legati alla produzione e sperimentazione di armamenti bellici.

Innumerevoli inoltre sono i civili dei paesi bombardati dalla NATO, vittime della guerra e delle patologie tumorali.

Italia paese bersaglio,  per le 113 basi NATO-USA su suolo italiano

A  cui si aggiungono altre 20 basi “segrete”, la base USA di Camp Darby (il più grande magazzino al mondo di armi USA all’estero)

E la  presenza dei porti nucleari (Cagliari e La Maddalena, La Spezia, Napoli, Gaeta, Taranto, Brindisi, Trieste, Augusta…)

Porti da cui transitano sottomarini e portaerei nucleari come la portaerei Truman che solo la primavera scorsa ha attraccato a Napoli e Trieste.

Spostare i soldi dagli armamenti alla sanità

Lo Stato italiano potrebbe investire realmente ed efficacemente per riaprire gli ospedali chiusi negli ultimi 20 anni e assumere i 40mila infermieri che mancano e di cui abbiamo bisogno?

 

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