22 Novembre 2024 04:22
‘Ndrangheta calabrese ad Asti. Oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone.
L’ordinanza, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Asti su richiesta della Procura locale, riguarda reati quali:
tentato omicidio aggravato, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione e rapina in abitazione.
Le indagini sono iniziate nel 2018 e si sono sviluppate attraverso il monitoraggio di noti criminali della zona.
E l’utilizzo di elementi investigativi raccolti durante un’operazione precedente chiamata “Barbarossa”.
Tale operazione ha portato alla condanna definitiva di numerosi individui coinvolti nell’associazione di tipo mafioso della ‘ndrangheta calabrese.
L’operazione attuale ha rivelato l’ascesa della famiglia criminale LO PORTO, coinvolgendo alcuni dei suoi membri in gravi reati.
I reati oggetto delle indagini includono un tentato omicidio commesso con arma da fuoco ai danni di un pregiudicato albanese:
diversi casi di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, incendi dolosi come ritorsione, estorsioni per il recupero di crediti, detenzione e spaccio di stupefacenti.
E pure tre rapine violente in abitazione nelle province di Cuneo e Alessandria.
Tra gli arrestati figura anche Francesco BELFIORE, appartenente a una famiglia attiva nella provincia di Torino e fratello minore di Domenico BELFIORE.
Domenico Belfiore ricordiamo che fu condannato per l’omicidio del Procuratore di Torino Dr. Bruno Caccia.
Durante le indagini sono stati effettuati arresti in flagranza per reati legati alle armi e agli stupefacenti, con sequestri di ingenti quantità di droga, denaro contante e armi utilizzate per le attività criminali.
È importante sottolineare che gli arrestati sono al momento solo indiziati dei reati contestati e la loro colpevolezza sarà valutata dall’Autorità Giudiziaria durante le fasi successive del processo
E nel rispetto del principio di presunzione di innocenza sancito dalla Costituzione.
Ricordiamo la dichiarazione dei figli:
Restano ombre e misteri sull’omicidio del procuratore di Torino: “Non solo ’ndrangheta, dietro il suo assassinio qualcosa di grosso. Si continui a indagare”