24 Novembre 2024 19:17
Ndrangheta crotonese sotto il mirino degli investigatori della DIA tra Calabria e Toscana
DIA di Firenze, i Carabinieri del NOE di Firenze e i Carabinieri Forestali del NIPAAF di Firenze. indagano sul settore dei rifiuti con un sequestro importante dall’attività della
Cosa accadeva? Il Il rifiuto dell’attività di concia delle pelli nonostante presentasse particolari criticità ambientali era stato riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche.
l’operazione denominata “KEU”
KEU nome dal rifiuto derivante dall’attività di concia delle pelli che nonostante presentasse particolari criticità ambientali era stato riutilizzato per sottofondi stradali, terreni agricoli e opere pubbliche.
Tale attività avrebbe consentito all’imprenditore di accumulare nel corso degli anni un ingente patrimonio di origine delittuosa.
Per tale ragione, sono stati sequestrati i beni con il provvedimento notificato quest’oggi, ed emesso dal Tribunale di Firenze
La misura decisa sulla base di una proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dall’Ufficio Misure di prevenzione e contrasto ai patrimoni illeciti della Procura della Repubblica di Firenze.
legami con la Ndrangheta
La DIA, il NOE e il NIPAAF di Firenze, in particolare, hanno effettuato anche accertamenti patrimoniali sul conto dell’imprenditore, scaturiti dal sospetto dei suoi legami con la ‘ndrangheta, mediante l’analisi dei beni personali, delle società e dei conti bancari a lui riconducibili.
Il patrimonio sequestrato comprende numerosi terreni e abitazioni ubicati in Toscana, nelle province di Arezzo e Pisa, e in Calabria, nel crotonese, oltre a conti correnti, società e automezzi facenti capo all’indagato e al suo nucleo familiare.
L’inquinamento come riporta il Ministero della Transizione Ecologica
L’inchiesta sui rifiuti tossici e fanghi tossici inizia nel 2008 tra Pisa e Firenze, mischiati ad altri inerti che portavano
a trasformarli in materia prima per l’edilizia.
L’attività negli anni ha comportato criticità pure nei depuratori della zona la fase di lavorazione del cromo esausto ha presentato notevoli profili di criticità, essendo commercializzato dopo un trattamento, come materia prima pur non avendone i requisiti, e rimanendo un vero e proprio rifiuto” – spiega una nota pubblicata sul sito del Ministero della Transizione Ecologica :
“Di particolare rilievo la circostanza che il titolare dell’impianto di trattamento abusivo dei materiali riciclati fosse in stretto contatto con ambienti di spessore criminale della cosca Gallace, i quali avevano preso il controllo del subappalto del movimento terra per la realizzazione del V lotto della SRT 429 empolese.
Smaltiti abusivamente nei rilevati della superstrada circa 8.000 tonnellate di rifiuti contaminati” con l’ausilio dei contatti criminali.
I politici sapevano?
“Se metti in discussione questo settore qui… chiudiamo l’Italia”. In passato, a ben vedere, sono state già concesse delle deroghe alle aziende per alcuni scarichi, a patto che si mettessero in regola entro certi tempi. Ma dopo 17 anni non è cambiato ancora nulla. (Il Giornale-2018)
La lavorazione delle pelli e tutti i prodotti derivanti hanno un grande peso economico e questo magari, negli anni, continua a produrre “sguardi distratti”.