‘Ndrangheta, la Dia e i Carabinieri eseguono la confisca definitiva dei beni di una famiglia cutrese, a famiglia Reggio Emilia
Firenze 25 Gennaio 2023, questa mattina la D.I.A. e i Carabinieri hanno eseguito una confisca definitiva di beni, denaro e società, sequestrati per un valore iniziale di 13.000.000 di euro, tra Reggio Emilia, Modena, Parma, Perugia, Crotone e Cutro (KR), nonché conti bancari in Lituania e Romania, nei confronti di dieci persone, quattro delle quali si trovano tuttora ristretti in carcere, perché giudicati appartenenti a una famiglia di stampo ‘ndranghetista, di origine cutrese, legati al clan di Nicolino Grande Aracri.
Il procedimento per l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale era stato avviato con la richiesta del Direttore della D.I.A. all’esito di una analisi delle infiltrazioni della criminalità organizzata di origine calabrese nei settori imprenditoriali dell’Emilia Romagna.
Nel 2014 era stato disposto un sequestro, in via di urgenza, dal Tribunale di Reggio Emilia, sempre su richiesta del Direttore della D.I.A., sottoponendo i beni alla gestione di un Amministratore Giudiziario.
Il sequestro era stato richiesto dagli investigatori del Centro Operativo D.I.A. di Firenze che avevano rilevato,
da parte di un familiare di uno degli “attenzionati”, tentativi di distrarre ingenti somme di denaro chiedendo
la monetizzazione di titoli del valore di centinaia di migliaia di euro.
Nel 2018, le indagini condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Modena nell’ambito
dell’operazione Æmilia e i successivi procedimenti collegati, avevano consentito alla Direzione Distrettuale
Antimafia di Bologna di richiedere ed ottenere un’estensione della misura di sequestro in atto.
Nel 2020 è arrivata la confisca dei patrimoni eseguita dalla D.I.A. e dai Carabinieri, ed ora, a seguito del
giudizio definitivo della Corte di Cassazione, supportato anche dagli esiti dell’operazione “Æmilia” della DDA
della Procura della Repubblica di Bologna, la confisca è divenuta irrevocabile a carico degli originari
destinatari.
Confisca definitiva dell’ingente patrimonio
Oggi passano all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBCS) :
- 23 immobili, di cui 4 a Reggio Emilia, 6 a Bibbiano (RE), 3 Vezzano sul Crostolo (RE), 9 a Montecchio Emilia (RE) e 1 a Cutro (KR);
- 4 terreni per un totale di quasi cinque ettari, dei quali 1 a Perugia, 1 a Reggio Emilia e 2 a Crotone;
- 13 mezzi tra auto, scooter e autocarri.
Confiscate anche :
- 8 società con sedi in Italia e all’estero, in particolare 3 a Parma, 1 a Reggio Emilia, 1 a Modena e 3 in Romania, operanti, a vario titolo, nel settore delle costruzioni, una ditta individuale con sede a Montecchio Emilia (RE);
- 45 rapporti finanziari intesi come conti correnti, libretti, polizze, cassette di sicurezza, carte di debito/credito tra Italia, Lituania e Romania, dei quali 10 intestati a società, e 39 conti intestati a persone fisiche facenti capo, per la maggior parte, ai dieci destinatari della misura.
Gli altri beni sequestrati in precedenza, risultano venduti ed il ricavato patrimonializzato a favore dello Stato.