22 Novembre 2024 08:50
Nicola Arena, Capobastone della cosca degli Arena
Incluso dalla Direzione centrale della polizia criminale nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità
E stato anche inserito nella lista dei 30 latitanti più ricercati d’Italia
Fu condannato a 14 anni di reclusione, 10 per associazione mafiosa e 4 per una serie di estorsioni commesse ai danni di alcuni villaggi turistici del crotonese.
Il boss era malato da tempo ed è morto in casa sua a 85 anni.
Sequestrati e poi confiscati numerosi terreni agricoli e fabbricati che sono stati assegnati al Comune di Isola Capo Rizzuto che li ha affidati a cooperative sociali.
La questura dispone funerali alle sei del mattino.
Reati a suo carico (parecchi) durante la sua storia criminale:
Nel 1978 viene fermato per tentata strage e detenzione di esplosivi, per mafia nel 1993 (operazione” Delta “contro diversi esponenti delle cosche di Isola Capo Rizzuto.
ll 3 dicembre 2013 scatta l’operazione Insula, della Guardia di Finanza:
Agli arresti Massimo e Pasquale Arena, Francesco Ponissa, Salvatore Arena, Luigi Tarasi, Vittorio Perri, il poliziotto Carlo Capizzano e il boss già in carcere Nicola Arena.
Negli anni ’90 il suo zampino, comincia a farsi piu’ concreto il progetto di costruzione della Base Nato ad Isola Capo Rizzuto.
L’operazione Delta che porta all’arresto di 41 esponenti degli Arena, accusati oltre agli appalti, di traffico di armi
Ma anche di droga in Brasile e Germania, contraffazione di denaro ed auto rubate.
10 anni di reclusione dal Tribunale di Crotone e altri 4 per estorsione ai danni dei villaggi turistici Valtur di Isola Capo Rizzuto e di Simeri Crichi.
Le indagini dei Carabinieri portano a stabilire contatti con Santapaola
Nicola Arena era in contatto diretto con Pietro Vernengo e Nitto Santapaola, boss della mafia siciliana
L’ultima condanna
La pena inflitta è di tre anni e sei mesi è del 2019 quando venne ritenuto colpevole di turbativa d’asta (ma assolto dall’accusa di associazione mafiosa).