Operazione ultima fermata a Gela
I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela a conclusione della operazione ultima fermata hanno arrestato 13 persone per spaccio e rapina

I Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela a conclusione della operazione ultima fermata hanno arrestato 13 persone per spaccio e rapina

Operazione ultima fermata a Gela

Le indagini che hanno condotto all’operazione ultima fermata sono durate sei mesi e hanno monitorato oltre 200 episodi di spaccio prevalentemente nella zona della Stazione Ferroviaria di Gela.

Tra gli arrestati ci sarebbero anche gli autori di una rapina a mano armata, consumata a Gela il 29 maggio 2020.

Inoltre ci sarebbero anche i colpevoli di un tentativo di furto in abitazione, commesso sempre a Gela il 17 luglio 2020.

Le indagini hanno evidenziato che la filiera dello spaccio di droga era già ben avviata, nella zona della stazione ferroviaria e non solo. 

Due giovani con diversi precedenti penali sarebbero tra i protagonisti più attivi nelle attività di spaccio.

Il maggior numero di capi di imputazione, legati soprattutto allo spaccio, si concentrano su Daniele Nocera e Piero Francesco Frazzitta.

I precedenti

I carabinieri li avevano già arrestati anche quattro anni fa, sempre per spaccio e sempre nella stessa zona.

Inoltre il Frazzitta, che è già detenuto, avrebbe commesso una serie di furti e rapine in città.

Il Frazzitta avrebbe rapinato diverse rivendite di tabacchi e attività commerciali, persino un supermercato.

Il Nocera invece era stato fermato e accusato di avere rubato del ferro insieme a Cristian Marino, anche lui coinvolto nello spaccio.

Alle 22.00 circa del 29 maggio 2020, due giovani armati di pistola e col volto coperto da un passamontagna, hanno fatto irruzione nella tabaccheria della Stazione FF. SS. di Gela.

Operazione ultima fermata a Gela

Dopo aver aggredito un dipendente presente nel locale, si sono impossessati dell’incasso e di numerosi tagliandi “Gratta e Vinci”.

Anche il trentenne Andrea Tomaselli, che a febbraio è stato condannato, in via definitiva, per i fatti dell’inchiesta “Mutata Arma” avrebbe messo le mani nello spaccio.

I carabinieri hanno seguito le mosse e gli spostamenti di un esercente, Giuseppe Radosta, tra i gestori di un’attività commerciale, sul lungomare. 

Anche lui, per i PM e i militari dell’arma, avrebbe avuto un ruolo nella gestione dello spaccio, anche attraverso la consorte, sottoposta all’obbligo di dimora. 

Le misure

I militari hanno trasferito il Radosta in carcere.

Hanno invece sottoposto alla custodia cautelare, con misura detentiva, Emanuele Faraci. 

Quest’ultimo, da poco condannato nell’ambito dell’inchiesta “Falco” (ha però ottenuto l’annullamento per uno dei capi di imputazione), avrebbe avuto un ruolo nel mercato della droga.

I carabinieri hanno ristretto ai domiciliari i due indagati che avrebbero colpito il bar della stazione, portando via denaro e biglietti gratta e vinci. 

Salvatore Iudica e Francesco Ascia avrebbero spalleggiato Frazzitta, usando anche un’arma. 

Ai domiciliari anche Maykol Fusco. 

Sono invece quattro i destinatari dell’obbligo di dimora. Nove, inoltre, risultano a piede libero, compreso un cittadino albanese ventisettenne. 

Nei prossimi giorni, si terranno gli interrogatori.

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