Palermo, arrestato Mimmo Russo esponente di Fdi
Palermo, arrestato Mimmo Russo esponente di Fdi, indagato anche il figlio del boss Marchese Palermo 09 Aprile 2024, arrestato dai Carabinieri l’ex consigliere comunale di Palermo, Mimmo Russo appartenente al partito Fratelli d’Italia. Le accuse nei confronti dell’esponente politico sono : concorso esterno in associazione mafiosa; concorso in estorsione aggravata; concorso in corruzione per atti contrari al dovere d’ufficio. Inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo L’inchiesta è stata coordinata dalla DDA di Palermo, sotto la guida del procuratore Maurizio De Lucia. Oltre all’esponente di Fdi Indagati anche : Gregorio Marchese, figlio di Filippo Marchese, killer appartenente alla famiglia mafiosa di Corso dei Mille, indicato dal Gip come la “costola” del politico; Achille Andò consulente d’azienda Entrambi sono accusati a vario titolo di : corruzione estorsione Tutti i coinvolti sono sottoposti agli arresti domiciliari. 10 pentiti accusano Mimmo Russo Sono circa una decina i pentiti che accusano l’ex consigliere di Fdi Mimmo Russo. Tante le dichiarazioni rilasciate dalle varie testimonianze da parte dei vari ex mafiosi dei mandamenti palermitani, tra queste ci sarebbe anche un patto elettorale stretto con il boss Sandro Diele, dello Zen, ed emergerebbero pure rapporti con Salvatore Cucuzza boss di Borgo Nuovo. Sempre secondo le testimonianze dei collaboratori di giustizia, Russo avrebbe pagato Cosa Nostra, con denaro, buoni benzina e posti di lavoro. Dichiarazioni di Fabio Manno collaboratore di giustizia : “Tutto il Borgo dava i voti a Mimmo Russo perché lui prometteva i posti di lavoro” – asserisce il pentito. Salvatore Giordano dello Zen riferisce : Che Russo si era reso disponibile a pagare la festa di quartiere, in cambio di appoggio elettorale, per poi tirarsi indietro, in quanto non era stata sostenuta la sua candidatura. “E un politico che fa avere posti di lavoro, promette posti di lavoro” – aggiunge Giordano. I pentiti Francesco Chiarello e Antonino Siragusa Secondo entrambi i collaboratori di giustizia, Russo avrebbe aiutato i mafiosi, mettendogli a disposizione l’affidamento in prova, al fine di evitare il carcere ai sodali. Antonino Siragusa aggiunge : “Lui dava un tot di soldi oppure di buoni benzina e loro li dividevano a qualche persone per fargli dare il voto”. Chi è Mimmo Russo Mimmo Russo era già entrato in politica negli anni ’90, come consigliere di circoscrizione, in seguito dal 2001 e 2022, aveva cambiato appartenenza politica varie volte, per cui da Alleanza Nazionale, era passato a Mpa, poi ad Azzurri per l’Italia, ed in seguito nel movimento Palermo 2022, sostenitori di Leoluca Orlando, per poi approdare a Fratelli d’Italia. Russo era il referente dei lavoratori precari di Palermo, durante le campagne elettorali, a cui partecipava come candidato, avrebbe promesso e procurato posti di lavoro a mafiosi, ed ai loro familiari presso : supermercati Conad; cooperative; associazioni finanziate con fondi pubblici come la Social Trinacria Onlus. Russo; avrebbe messo a disposizione anche il suo ufficio Caf, per agevolare l’affidamento in prova ai servizi sociali, ed evitare il carcere ai vari mafiosi condannati. Secondo le indagini portate avanti dai Carabinieri, le testimonianze dei collaboratori di giustizia, e le varie intercettazioni, Russo avrebbe elargito soldi, e buoni benzina ai clan per comprare voti nei quartieri, capeggiati dai vari mafiosi della città. Nel 2022 Erano le comunali del 2022, quando Russo perse le elezioni, in quel periodo, sempre secondo le indagini, avrebbe fatto un patto con Gregorio Marchese, figlio di Filippo Marchese, killer di “Cosa Nostra”, al fine di ottenere un pacchetto di voti da parte di Achille Andò. Achille Andò era il consulente di due imprese di costruzione, la Building Plot srl e la Building, entrambe interessate a realizzare un centro commerciale a Roccella. Secondo il Gip “Grazie al suo ufficio pubblico prometteva agli imprenditori e ai professionisti interessati ad investimenti nel Comune di Palermo che si sarebbe attivato per far aprire loro tutte le porte dell’amministrazione comunale”. “La particolarità del metodo usato da Russo – si legge nel provvedimento – consiste nel fatto che i posti di Lavoro venivano promessi in particolare a soggetti di interesse della criminalità organizzata, che così veniva ulteriormente coinvolta nella realizzazione del progetto”. (Fonte Ansa – Tg24) Palermo, “Ri-nasce” con il Tour della legalità
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